mercoledì 23 dicembre 2009

Una Letterina per Babbo Natale


Carissimo Babbo Natale,
come vanno le cose in Lapponia? Siete ancora incazzati perchè la nazionale Padana di Maurizio Ganz vi ha battuto? Dai, non te la prendere, devi ammettere anche tu che Steffen Nystrøm era troppo fuori forma!
Quest'anno anche qui a Milano abbiamo avuto un assaggio di Lapponia, eravamo tutti molto contenti, infatti ogni due per tre si sentiva pronunciare il nome di Dio, così, per ringraziamento.
Che bella la neve qui a Milano Babbo, dovresti vederla, per noi è sempre una sorpresa, tanto che ci trova sempre impreparati, fra l'altro se il 24 notte nevicasse ti preghiamo di evitare di usare la slitta ed utilizzare i mezzi pubblici. Faresti anche molta meno fatica perchè appena sali sulla 93 la sera, ti fottono tutto quello che hai e quindi giro finito.
Grazie all'ultima nevicata in Italia è successo anche un miracolo: finalmente Nanni non è più il Moretti più antipatico!
Grazie per tutto i desideri che hai esaudito nel 2009, non stare ad ascoltare tuti quei disoccupati che maledicono il 2009 per la crisi, non son mai contenti quelli lì, pensa che sono così fortunati che durante la nevicata potevano stare tranquilli a casa, mentre i poveri ufficiali giudiziari son dovuti uscire nella tormenta per pignorargli tutti i loro averi. Di una cosa però, se posso, mi vorrei lamentare: io non volevo una bevanda ai fiori di Guaranà (ti allego un'immagine dell'errore, così puoi provvedere quest'anno).
Per il 2010 le cose che ti chiedo sono poche:
1. Una partita dell'Inter in Europa di cui non ci dobbiamo vergognare
2. La juve in serie B, ma mi sembra che ci stiano pensando già loro...di nuovo.
3. Perdere qualche chilo (ma non con quella dissenteria fulminante come al mio amico Chicco).
4. Non ti chiedo la pace nel mondo che so che è un casino, ma almeno la pace tra i Latinos sotto casa che se no di notte non si dorme.
5. Più sicurezza quando si fa all'ammore: girano troppi virus su internet, bisogna far qualcosa.
6. Vabbè se ti avanza tempo, fai qualcosa per questa crisi, siamo stufi di sentirla nei notiziari, toglie troppo spazio ai servizi con le tipe nude di Studio Aperto.
(nella foto: "una Letterina per Babbo Natale" oppure "a lei un paio di cose da chiedere le avrei...")

martedì 22 dicembre 2009

Natale a misura Duomo (è un gioco di parole non so se l'avete capito)



Anche quest'anno non ci siamo fatti mancare nulla per Natale. Pino gigante vero (bello, ma storto sul finale), albero gigante finto (bello, totalmente psichedelico e roteante come un derviscio della Mawlawiyya) concerto strappalacrime in duomo (burt bacharath, luminarie di ogni genere e tipo (con propensione per quelle a LED…) neve come se piovesse. Praticamente il natale perfetto.
Grazie al cielo, sono riuscito a acquistare i quattro regali necessari per non farmi diseredare o lasciare tra sabato e domenica, alla vigilia della tragedia neve, perdendo solamente (e sono sicuro che poteva andaremolto peggio) l'utilizzo delle falangette della mano destra causa meno otto e dico otto gradi celsius di sabato pomeriggio. Ho scarpinato come un pirla da ticinese fino a san babila e ritorno passando per le colonne e via torino. Scarpinato come un pirla perchè avevo il motorino e l'ho lasciato all'inizio di ticinese. In questo giretto ho avuto la fortuna di incontrare altri esemplari di maschi disperati alla ricerca di un qualunqueregalo (Homo Regalantis).
Guardandomi intorno ho notato che le vie erano piene di questa rara specie che esce allo scoperto nelle 72h precedenti il natale. Fodero per il bancomat modello Trinità, velata (ma neanche troppo) disperazione nello sguardo , passo costante con andatura superiore a quella di Usain Bolt (non potevo darvi del Tyson Gay) e pensiero fisso al fido divano ingiustamente abbandonato e all'anticipo di serie A.
Poche volte il maschio milanese riesce a umiliarsi come sotto le feste. Siete mai entrati da intimissimi da soli pensando che un bel completino intimo possa essere il regalo giusto per entrambi? quando aprite la porta e TUTTE le commesse e le normali avventrici si fermano e si girano a guardarvi? quando si ferma anche la filodiffusione? quando alla domanda "come'è di seno " cercate in tutti i modi di NON rispondere "beh, ha due belle pere!"?. Ecco questo è uno dei punti più bassi mai raggiunti dall'uomo. Mai una misura presa al primo colpo, gli scontrini conservati come reliquie della prima crociata e panico serpeggiante tra i marciapiedi. Giuro che l'anno prossimo i regali li faccio a settembre, che ci sono i saldi e fa caldo oppure, (citando la mia Nonna o Elio a scelta) vado tranquillo di Centomila.


L'angolo dell'ironia spicciola


venerdì 18 dicembre 2009

10 curiosità sul natale da sfoggiare al cenone per far colpo sulla cugina figa


1. Nati famosi: Gesù (gli altri passano un attimo in secondo piano).

2. In certe culture i regali vengono portati da San Nicola di Bari cantando "Il cuore è uno zingaro".

3. Durante la gravidanza la Madonna ha calcolato con grande precisione la nascita di Gesù grazie al calendario dell'avvento con i cioccolatini dentro.

4. A casa mia non ho mai capito se i regali li portasse Gesù Bambino o Babbo Natale, l'importante è che si mettessero le pattine che se no poi mia madre si incazza.

5. In Estonia i regali li fa Jõuluvana, una bionda ventiduenne che risiede a Tallinn, che sui giocattoli non è molto forte, ma rende felici molte persone a prezzi modici.

6. Natale Piovanelli, geometra di Cernusco Lombardone (LC) ha fatto causa a Neri Parenti perchè "Natale a Beverly Hills" era già il titolo del filmino delle sue vacanze estive.

7. Se qualcuno vi regala un abbonamento triennale di Sky, visto che il mondo finirà il 21 dicembre 2012, chiedete già il rimborso per i quattro giorni che non userete e compratevi delle droghe.

8. Quest'anno passerò il Natale a San Siro, visto che rimarrò ibernato durante Inter Lazio di domenica sera, conto di riacquistare l'uso delle dita dei piedi per metà del girone di ritorno.

9. Nell'antichità, in Papuasia, il Natale si festeggiava con la tribù unita appollaiata su un albero mentre il capo raccontava storie noiosissime, perciò i testicoli dei maschi crescevano a dismisura e sporgevano dai rami. Nacque così l'usanza di addobbare con delle palle gli alberi.

10. Catalin Gheorgeanu (anni 6) di Brasov (Romania) nel 1996 ha scritto una lettera a Babbo Natale: la C.

(Nella foto: Natalino Otto)

10 cose da non dire al cenone per far colpo sulla cugina figa.


1 - "Guarda guarda la mamma e papà mi hanno regalato l'ultimo giochino per la xbox, sei un mago che usa anche la spada però, che deve sconfiggere una tribù di orchi vagamente risomiglianti i contadini russi della rivoluzione.

2 - "A settemmezzo non ci gioco perchè sono fortunato in amore."

3 - (con aria superiore) "Sai metto le infradito con le calze ma solo a casa che con quelle di ecopelle mi sudano i piedi."

4 - "guarda guarda anche quest'anno babbo natale ha mangiato il latte coi biscotti che gli ho lasciato ieri sera dopo la messa."

5 - " Alla fine ho preso l'ultimo modello, ha 4 gb di ram processore di ultima generazione, schermo glossy, e webcam integrata e tutti i video di youtube si vedono in hd."

6 - "Credo che la situazione politica attuale sia specchio della moralità degli italiani oramai abituati a farsi comandare, ma d'altra parte è dalla caduta dell'impero romano che qualcuno ci comanda, vuoi dire che non conta pure qualchecosa??"

7 - "E' giusto che abbia vinto Marco, ha veramente una bella voce, non è facile trovare qualcuno in grado di arrivare a prendere un mibemolle sopra il rigo. E comunque la Maionchi è rimasta ferma agli anni 70."

8 - " Ma è vero quello che mi ha detto zia? Io l'ho sempre detto che è rischioso scoreggiare quando si ha la sciolta. Poi da una ragazza pare brutto."

9 - "A me niente crema con il pandoro che mi mette un po' di aria."

10 - " visto su internet la tipa di Sneijder, una fiiiiiiiga che te in confronto sparisci."

mercoledì 16 dicembre 2009

Cheap and Chic. Parte seconda.


Continuiamo la vostra rubrica preferita riflettendo solo per un attimo su un problema sociale che affligge la nostra ridente metropoli, problema secondo solo alle anziane signore che non partono a semaforo verde.
Insomma, nella città da bere trovo assurdo dover girare ore e ore per trovare un qualunque locale in grado di dissetarmi dopo le 2 di notte. è vietato avere sete dopo le 2 di notte?? non vi è mai capitato di svegliarvi nel cuore della notte e avere sete. Non dico aver voglia di coccolare un pappagallino o sapere i risultati della semifinale di cricket giocatasi la sera stessa al parco Lambro, ma solo bere qualche cosa di fresco insieme ad atra gente.
Niente di più.
Insomma l'imbarbarimento di questo paese continua ogni giorno di più senza guardare ai veri bisogni dei cittadini. per risolvere questa annosa questione vi daremo più avanti qualche dritta per scacciare la sete a notte fonda.

Oggi voglio recensire per voi un locale storico dei navigli, sconosciuto ai più e dai più troppo spesso frainteso.

BAR TABACCHI LA DARSENA. detto anche "da Peppuccio".
indirizzo: sulla darsena (ma va?) angolo via Vigevano.


Il locale di oggi non rientra esattamente nella categoria chic e giusto giusto in quella cheap. Però. Però che posto. Un microcosmo, una metafora della società racchiuso in 20 mq e un bancone. Fidatevi.

Il locale, come si intuisce dal nome è a tutti gli effetti un bar tabacchi dall'arredamento inesistente. Il tratto distintivo sono varie foto che ritraggono il prorpietario (peppuccio) insieme a svariati musicisti…prima di aprire il bar era un batterista e batteristi non si smette mai di esserlo (purtoppo?).
Peppuccio è il capo, è quello coi baffi la panza e un incazzatura perenne. Al "bancone" trovate il cognato, Silvano molto gentile e schiavo totale di Peppuccio.
Al bar tabacchi La Darsena potete ordinare un po quello che volete esclusi quasi tutti i tipi di coquetail che tanto non li fanno. Consiglio, per non far innervosire nessuno, distillati e liquori che sono gia pronti da bere. i prezzi sono molto onesti, ma sinceramente non me li ricordo per una serie di ovvi motivi che non sto qua a elencarvi.
Diciamo che peppuccio non è il posto esatto dove fare serata ma va molto bene per iniziarla o tanto meglio per finirla. Verrete intrattenuti dalle continue liti, urla e casini vari che i pazzi, tamarri, viveur, falliti, punkabbestia e Peppuccio stesso, mettono in scena tutte le sere dalle 20 alle 2 (indimenticate le minacce a coltello spianato per far uscire la gente a ora di chiusura.).
Ma non crediate che sia un locale grezzo e squallido, raduno di molta della feccia dei navigli (che poi, sono più feccia i tamarri al planet o i pazzi artistoidi di Peppuccio?) più di una volta siamo stati sorpresi da un trio jazz che suonava nel locale...
Un consiglio per far bella figura con la vostra ragazza, più romanticamente, potrete far sfumare la notte chiacchierando appoggiati alle balaustre in granito della darsena, lì dove una volta c'era radio meneghina, sorseggiando sambuca e guardando le pantegane che scorrazzano felici sulla riva del Naviglio. (si chiama ratswatching e potrebbe essere lo sport del 2010).


P.S. Ricopro di stima anche io interistiorg per il link di venerdì scorso e tutti voi che avete manifestato un certo interesse per il diario di un milanese.

martedì 15 dicembre 2009

Natale in casa Brambilla


Non mi ricordo se ve l'ho mai detto, ma io sono milanese e molto fiero di esserlo. Per me il Natale è il panettone, lo mangrei sempre, comincio la mattina puciandolo nel tè e finisco la sera mangiandolo come dolce, infatti a Natale ingrasso come un porco, non che il resto dell'anno vada meglio, c'è sempre la Meneghina calda con Grand Marnier e gelato alla crema sopra......(scusate, mi son lasciato trascinare).
Proprio a Natale però esce una parte di me che resta sopita per tutto il resto dell'anno: divento un napoletano. E la colpa è sempre e solo del presepe.
Sin da piccolo il presepe in casa mia era un rito, lo faceva mia madre sul mobiletto in anticamera, poi quando lo finiva ci riunivamo e lei iniziava a cantare "Tu scendi dalle stelle"...commovente...cioè sarebbe una cosa commovente se mia madre non fosse la persona più stonata del mondo, il mio Natale è sempre legato a dei timpani sanguinanti, ogni anno verso il 5 di Dicembre mi iniziano a fischiare le orecchie e a Sant'Ambrogio (giorno in cui il milanese fa l'albero o il presepe) vengo preso da convulsioni ogni volta che mia madre apre la bocca.
Negli anni mi sono impossessato del ruolo di presepista di casa e son diventato un vero rompicoglioni, sembro uno appena uscito da San Gregorio Armeno e l'allestimento del presepe da dolorosa festa familiare è diventata una lotta tra me e mia madre (mentre mio padre ed il cane ci guardano schifati dal divano).
Ogni anno lo spazio per il MIO presepe è troppo poco, è chieder tanto che si vada tutti in albergo fino al 6 Gennaio per avere un cazzo di spazio decente?!? Che poi mia madre si lamenta che sporco e continua a pulire per terra io la mando a cagare, lei tenta di affogarmi nello stagno del presepe che per fortuna mi son fatto furbo negli anni e lo faccio in stagnola, allora per liberarmi dalla presa la colpisco con il pastore con la lanterna che è un po' più grande degli altri e fa più male, intanto il cane arriva e inizia a leccare il muschio allora la allontano con un calcio nel culo, solo che essendo una bassotina inizia a girare su se stessa e si alza ad elica e passo il resto della serata a cercare di tirarla giù dal lampadario.
Per l'anno prossimo pensavo di diventare buddista...

venerdì 11 dicembre 2009

La sindrome di Bogliasco



Anche quest'anno, a sorpresa, non sono stato considerato per l'assegnazione dell'Ambrogino d'oro, a favore di figli di e locali da designer, che quelli si sa, vanno un po' a vela un po' a motore, signora mia, dove finiremo con questa gioventù qui?!? Ci son rimasto male, anche perchè quando ero piccolo mia sorella mi conferiva sempre il mongolino d'oro, ne avrò vinti migliaia.
Ho quindi deciso di allontanarmi dall'ingrata Milano per andare a Berlino. città famosa per un muro, una porta e una torre di dubbio gusto, tutta roba che si puo' trovare anche a Rozzano.
Alla fine mi son ritrovato con ben quattro compagni di viaggio liguri: uno spezzino dalle chiappe chiacchierate e tre finalesi, di cui un nulla facente (detto anche grafico) residente a Berlino, un biologo con la passione per le cazzate, ed un eterea ragazza che beve come un disoccupato irlandese. Grazie a questa combriccola di pirla mi son soffermato a pensare al rapporto dei milanesi con la Liguria, un vero rapporto di amore e odio, noi l'amiamo, loro ci odiano.
Negli anni noi milanesi ci siamo innamorati dei nostri aguzzini, un po' come la sindrome di Stoccolma, solo che al posto di Stoccolma che ci fa un freddo che ti caghi addosso noi abbiamo scelto Nervi, Rapallo, Zoagli, Alassio ecc, che almeno come clima ci si sta meglio.
Si perchè in ogni caso noi siam passati sopra a tutto: ci piace farci maltrattare dai commercianti che ci fanno il favore di venderci le cose a volte a prezzi maggiorati solo perchè gli stiamo sulle balle in quanto milanesi, godiamo nell'affollarci su spiagge stipate di gente pagando miliardi di dollari per un lettino con 3 gambe portate da un bagnino di 85 anni che se affoghi è meglio che lo fai in fretta che lui non ce l'ha manco per il belino di venirti a salvare, oppure proviamo piacere fisico a stendere il nostro salviettone esattamente su quell'ambitissimo spuntone roccioso tra il pannolino usato e la cibatta della Kembruck (perchè in Liguria hanno delle marche che le trovi solo lì), che dopo mezz'ora che sei stato in quella posizione cammini per una settimana come uno con la spina bifida.
E questa perversione si tramanda di generazione in generazione, abbiamo comprato casa in Liguria, abbiamo gli amici lì (anche loro milanesi, che però durante l'anno non vorresti vedere neanche per sbaglio), alcuni progettano il loro futuro in Liguria (io aprirò il mio locale "Il Pesto Senso", non cercate di rubarmi il nome, è un marchio registrato, e anche "Buio Pesto" è già stato usato), verso gli ottant'anni un sacco di pensionati milanesi si trasferiscono "perchè c'è l'aria più buona" e stanno tutto il giorno al balcone della loro casa sopra la Tamoil all'uscita Rapallo dell'autostrada. D'estate li vedi passare le giornate sulle panchine del lungomare con i loro calzini azzurri corti nei sandali del Dr. Scholl, con la camicia slacciata per mostrare la loro canotta immacolata alle coetanee che passano di lì (quelle con ancora capacità motorie e senza cataratta). I più distinti si fanno quattro passi nei loro completi in spigato siberiano pesantissimi, con sotto un gilet bordeaux stile controllore ATM con 40 gradi all'ombra che non sanno cosa fare, perchè in liguria non ci sono scavi da vedere, gli ultimi lavori li han fatti per le colombiadi del 92. Poi la sera passa un camioncino con un tizio che tocca con un bastone i vecchi ancora sulle panchine, quelli che si muovono vengono condotti a casa, con gli altri gira voce ci facciano la cima alla genovese.

(Nella foto: Intervallo: Milano, piazza Missori
Grazie a interistiorg per il link in homepage, vi rispettiamo moltissimo)

mercoledì 2 dicembre 2009

Vita morte e soprattutto miracoli di Ambreous


Stamattina dalla finestra si vede solo la nebbia e questa atmosfera lattiginosa mi fa sentire mooooolto milanese.
Come tutti sapete lunedì sarà Sant'Ambrogio, una delle feste più importanti dell'anno, seconda solo al 10 Agosto, giorno della nascita di Javier Zanetti.
Per acculturare un po' i lettori non milanesi o per rinfrescare la memoria ai meneghini ecco a voi la vera storia di Sant'Ambrogio.
Aurelio Ambrogio Nilmar do Nascimiento (in arte Sant'Ambrogio) nasce a Treviri in Germania, ma vergognandosene molto lo tiene nascosto. Come potete vedere dall'immmagine è un ragazzo dalle orecchie enormi per ascoltare tutti e con una barba incolta che fa più intellettuale.
Nel 374 viene eletto vescovo di Milano, contro la sua volontà, tanto che scappa dalla città in groppa alla sua fidata mula Betta al grido di "Cor Betta! Cor!" e da qui il nome del paese Corbetta (questa è vera anche se non sembra), ma nella sua fuga fa un errore: prende la tangenziale alle 7 e mezza, a quel punto decide di prendere la prima uscita ed accettare la carica di vescovo che tanto se no dove cazzo vai con tutta quella coda?!?
Tornato a Milano gli viene consegnato il cappello vescovile che tiene sempre in testa perchè lo fa sembrare più alto, anche se di notte gli buca tutto il cuscino.
Muore nel 397 per un'intossicazione alimentare in un ristorante cinese di Paolo Sarpi.
Curiosità su Sant'Ambrogio (oltre a quella di Corbetta che vi potete comunque giocare per far colpo sulle tipe alla prima uscita):
_Ha convertito Sant'Agostino con la celebre frase: "Ascolta un cretino: ti chiami Sant'Agostino se non diventi cattolico ti prenderanno tutti per il culo, se ti chiamassi Mohamed Alì sarebbe tutto diverso..."
_Ha recuperato i corpi di Gervaso e Protaso per errore: credeva si trattasse di Roberto Gervaso e Proraso il barbiere a domicilio.
_In un combattimento all'ultimo sangue con il diavolo Ambrogio riuscì a sconfiggerlo dandogli un calcione nel culo e facendolo sbattere di testa in una colonna che ora si trova di fianco alla basilica di Sant'Ambrogio. Sulla colonna sono ancora visibili i segni delle corna del demonio e se si avvicina l'orecchio si può senitre anche la voce dei dannati, ovvero la telecronaca di Lazio Inter del 5 maggio 2002.
_Ambrogio riconobbe il chiodo della croce di Gesù in una bottega di un fabbro milanese, perchè fosse lì non è dato sapere sta di fatto che il chiodo è oggi conservato nel Duomo e viene mostrato ai fedeli dal vescovo durante la cerimonia della Nivola. Alcune malelingue sostengono sia soltanto un capello di Fabio Ravezzani di Telelombardia.
_Nella Basilica di Sant'Ambrogio si trova il Serpente di Mosè che tornerà in vita prima della fine del mondo o al primo gol di Ricardo Quaresma.