venerdì 23 aprile 2010

Corona di battesimo

Cari lettori dovete sapere che ho una nipotina che adoro, è bellissima, simpatica, cicciona e ha dei fantastici occhioni azzurri uguali uguali a quelli del panettiere (per chiarezza, non è quella nella foto). Non è un mondo facile in cui crescere una bambina questo, bisogna sempre stare attenti a tutto per evitare l'incubo di ogni padre: ritrovarsi una figlia zoccola.
Io ho preso a cuore questa missione e sto cercando già da ora di aiutare mia sorella e suo marito per scongiurare il pericolo, ogni tanto mentre ho la popina in braccio smetto di cantarle Pazza Inter e le sussurro "Guarda che se mi diventi zoccola ti schiaffeggio con l'anello", giusto per far passare il concetto al suo subconscio infantile.
Questa battaglia mi sta prendendo un po' troppo però, ora non riesco a guardare un porno senza pensare "Come farà suo zio a guardarla in faccia al pranzo di Natale senza pensare che pochi giorni prima aveva le ginocchia dietro alle orecchie di un gigantesco afroamericano che intanto si scambiava un cinque con il suo compare caucasico in una riedizione della pubblicità dei Ringo?".
Tutto questo era per dimostrare che tengo molto alla mia nipotina e mia sorella l'ha capito, tanto che settimana prossima dovrò fare il suo padrino. La cosa mi riempie di orgoglio e mi da anche il permesso di picchiarla più forte in futuro, però sorge sempre il problema del regalo. Cosa regala un padrino? Cioè, Marlon Brando se l'è cavata con una testa di cavallo, ma dove si comprano le teste di cavallo? E quanto costano? Non so se me la posso permettere, e poi regalare un paio di etti di bresaola equina non sarebbe la stessa cosa. Tutti mi dicono una catenina o un brillantino o un ciondolino, insomma qualsiasi diminutivo possible e quindi avevo pensato ad un cazzino di nientino, ma ci farei una figurina di merdina.
Ieri però leggendo il Corriere ho avuto l'illuminazione! Al battesimo della mia nipotina potrei portare Corona (Nel senso di Fabrizio, non della cantante dance anni 80). Ho letto qui che lui per lavoro partecipa a matrimoni, eccheccazzo, un battesimo se lo potrà anche fare!
Mi immagino già la mia nipotina tra qualche anno che mi guarda con quei suoi occhioni da prestinaio ed indicando le foto del battesimo " E questo signore tutto tatuato e vestito da tamarro chi è zio?" "E' il tipo di ragazzo da cui devi stare lontana!"
E SLAM!
Schiaffo in faccia!

mercoledì 21 aprile 2010

Vekkierund: il nuovo servizio Ikea

A me la domenica mattina piace stare a letto, o al massimo svaccato davanti alla tv con il cane a vedere cose di un certo livello su Sky tipo Top Gear, Orrori da gustare o Malattie imbarazzanti. Trovo che sia una cosa perfettamente accettabile e in un certo senso anche culturalmente elevata, ma capisco che alcuni potrebbero definire la mia domenica come "non fare un cazzo". E' per questo motivo che quando un'amica ti chiede "mi accompagni all'Ikea?" non puoi rispondere "Eh, mi spiace, ma stavo sguendo la storia di uno con il pisello storto su Malattie imbarazzanti..." e quindi alla fine all'Ikea ci vai e non saprai mai la soluzione per il problema del pisello storto, che son cose che è meglio sapere, metti che un mattino ti svegli ed invece dell'alzabandiera ti ritrovi un trespolo da pappagallo se sai cosa fare almeno non ti fai prendere dal panico.
Quindi domenica mi son alzato e son andato con la Fra all'Ikea ancora frastornato dalla serata a Mendrisio e quindi non mi son messo la divisa d'ordinanza da Ikea: tuta della Asics, mocassino e calza bianca in spugna.
Ma il mio vestiario è stato solo il primo errore, il vero errore, la tragedia, è stata dire "che facciamo? Mangiamo qui?".
Il ristorante dell'Ikea ti fa capire perchè Nacka Skoglund sia diventato un alcolizzato, dopo un serpentone interminabile per raggiungere quelle cazzo di palline (che in realtà sono i testicoli ormai essicati di quelli che non son sopravvissuti alla fila) ti ritrovi in piedi con un vassoio a cercare un tavolino dove mangiare e ti accorgi che i tavoli che sembravano vuoti sono in realtà occupati da persone che sono ancora all'inizio della coda, ma che avendo più esperienza di te hanno portato la carta vincente: il vecchio.
Il vecchio è il segnaposto migliore perchè nessuno avrebbe il coraggio di rubare il posto ad una cazzo di mummia; per migliorare la cosa prima di portarlo al ristorante lo devi far vagare per ore tra le finte camerette componibili per poterlo stancare ed aumentare così il suo sguardo da bassethound che allontana i pretendenti al tavolino. Il vecchio è basilare per non fare figure come la tizia di fianco a noi che teneva 10 posti sdraiandosi su due tavolini, lei credeva di essere in una botte di ferro finchè non è arrivata una madre con un ragazzino sulla sedia a rotelle. Ho ammirato la sua totale mancanza di cuore, che cazzo volevano quelli? Dovevano pensarci prima, fra l'altro il bambino era così fortunato da avere già un posto a sedere! Per scongiurare altre discussioni uno della crew dei 10 (che purtroppo non era stato castrato chimicamente per evitarne la riproduzione), ha ingravidato la fidanzata mentre erano in coda, in modo da avere un altro segnaposto pietoso inattaccabile e quindi han potuto tenere i tavoli per un'altra ora senza mangiare un cazzo e lasciando il bimbo in carrozzella sgommare avanti e indietro per elemosinare un fottutissimo tavolino.
Tutto questo si sarebbe evitato se l'Ikea avesse fiutato un business semplicissimo: all'inizio della coda, vicino ai carrelli portavassoio per quelli che hanno il culo troppo pesante anche per portare un vassoio in mano, dovrebbero mettere un distributore automatico di vecchi segnaposto. Arrivi lì, metti dentro 5 euro ed ecco a tua disposizione un ottantasettenne di Civitavecchia pronto a fare il segnaposto per un massimo di 4 coperti. Per seguire la brand identity Ikea puoi avere diverse opzioni: puoi vestirlo in impermeabile e cappello, oppure con la cravatta, il gilet ed un completo spigato che farebbe caldo sulla piazza rossa il 6 gennaio. In questo modo l'Ikea fornirebbe un servizio ed il vecchio potrebbe evitare di passare le giornate in canotta a sentire la radio appoggiato al davanzale.

lunedì 19 aprile 2010

Viva Las Mendrisias!

E' sempre più difficile trovare qualcosa da fare nel weekend, allora ogni tanto mi capita di affidarmi agli altrie seguire la corrente. La giornata di sabato l'avevo già organizzata io: ritrovo alla mattina presto e giro per fuorisalone zona tortona. Il giro è finito verso le 6 di sera e mi pregustavo già la serata letto presto e via. Certo ci sarebbe la festa di fine salone alla Bicocca...però vabbè, è sempre un troiaio, se ne può fare a meno... e giusto mentre stavo tornando in metrò mi suona il cellulare, maledetto lo stronzo che ha messo la rete anche nel metrò. Era il Kikko "Cosa fai stasera?" "Mah, volevo non far tardi" "Ho sentito Alex, ceniamo fuori poi facciamo qualcosa dopo che siamo tutti e due senza ragazza", io non avevo la forza di dir di no ed anche io ero senza ragazza...come sempre.
Alla fine mi son ritrovato trascinato (con la mia macchina peraltro) al Casinò di Mendrisio.
Non so se avete presente, ma il Casinò di Mendrisio non si trova a Mendrisio centro, ma esattamente sull'autostrada, ed è difianco al Fox Town, outlet dove il mio commercialista di riferimento ha comprato uno spolverino di Burberry da tre milioni di petroldollari, fermato alla forntiera alla domanda "Avete fatto acquisti" ha tirato fuori la frase per cui è diventato famoso "Si, ma di modico valore", visto che la sua frase storica da commercialista in precedenza era "Brucia tutto!" direi che ha fatto un passo avanti.
Ma torniamo a noi, la costruzione del Casinò è di una classe immensa, si entra in un tempietto romano con tanto di statue e colonne, ma con quel fattomalismo per cui sembra di essere su un set di un film porno ambientato nell'antica Roma, tipo "La signora Pompilio" o qualsiasi film che abbia Poppea nel titolo.
Devo ammettere che a me non piace giocare, ed infatti sono stato a guardare tutta sera, ma la clientela è di un certo spessore, vale il biglietto: tanti cinesi, un po' di svizzeri e molti milanesi, ma solo i barboni, quelli che non si possono nemmeno permettere le sbattimento di andare a Campione d'Italia per perdere soldi.
La nostra serata si è svolta intorno ai tavoli da blackjack con puntate da 10 franchi (che saran tipo 8 euro), quindi quelli che raccolgono vermente il peggio, ragazzini di 18 anni con ancora i segni dell'acne, che vanno in botta per le birrette gratis, complete famiglie cinesi che supportavano il loro giocatore che sapeva solo dire "uò" sia che volesse carta sia che si fermasse e poi c'era un fantastico signore distinto che puntava centinaia di franchi su altri giocatori dicendo "Giochi pure secondo coscienza, non si preoccupi di me" azzerando la salivazione del giocatore che cominciava un tantinello a tremare.
I peggiori in ogni caso eravamo noi, io appena ho bevuto un'orrida aranciata offerta dal Casinò ho detto "Che cazzo è, Bimixin?" e mi han guardato come se avessi scorreggiato ad una cena di gala, Kikko non riusciva più a controllare i suoi movimenti, faceva segni senza senso per cui il banco non capiva se voleva fermarsi, una carta o una breve spiegazione della Guerra del Sonderbund, Alex era più controllato, anche se appena era sopra di 10 franchi vaneggiava di serate in locali di troie del canton ticino, champagne per tutti, cambio di vita, salvo poi lamentarsi perchè il caffè costava 5 franchi.
Insomma, alla fine della serata io non avendo giocato ero tranquillo, Alex ha investito i soldi che aveva vinto in un caffè e un cuba libre e quindi non rimaneva nulla per il Pompeii (locale di zoccole sotto la definizine "bar e sauna" anch'esso in stile romano che abbiam visto lungo la strada), Kikko ha perso dei soldi ed il controllo dei suoi movimenti, invece di entrare in macchina ha imboccato l'autostrada facendo il moonwalk e ha dovuto pure appiccicarsi in fronte il bollino per le autostrade svizzere.

giovedì 15 aprile 2010

Tu - Tu - Tubiamo.


Ah! il flashmob! Che bell'idea.
in questi giorni di salone del mobile e annesso design per le strade della nostra bella Milano (non preoccupatevi, i nostri inviati sono gia in giro…) tornano di moda questi eventi fricchettoni di fare qualche cosa tutti insieme. Il primo fu la geniale (?) guerra con i cuscini in ticinese, il bacio e abbraccio collettivo non mi ricordo dove e per ultimo la rivolta urbana in via Padova di cui abbiamo parlato un po' di tempo fa.

Ripensando a tutti questi utili e simpaticissimi eventi non ho potuto fare a meno di sognare come sarebbe un mob a colpi di tubi Neon.
Come dite? Non ci si spacca i tubi al neon addosso? E' pericoloso? Contengono mercurio? Impossibile. Su internet è la mania internazionale del momento quindi quello che dite voi deve essere per forza falso e figlio di un informazione imbrigliata dalle multinazionali (sospetto quelle dei LED), insomma, state dicendo una cazzata.
Quante soddisfazioni ci ha dato il buon vecchio tubo al Neon? Tante tante. Chi non si ricorda l'insegna al Neon di fronte al Duomo della signorina che batteva a macchina pubblicizzando la notissima Kores? Il Cinzano, la Coca (cola) Longines e la sua aquila…immagini che erano la mi apersonale stella polare del ritorno a casa dopo pomeriggi infiniti passati alla Rinascente in piovose giornate prenatalizie a 10 anni. Per non parlare delle più prestigiose broadway o chinatown, regni del neon e del nostro immaginario collettivo (ho sempre desiderato scriverlo…) americano anni 80.
Oggi in questo clima di revisionismo tecnologico, il buon vecchio Neon (che tra l'altro è un gas nobile, a differenza del gas ignobile che lascia fuoriuscire il mio vicino di scrivania) viene bollato come pericoloso inquinante e ci si rivolge al tecnologicamente accettabile LED con i suoi toni freddini e antipatici.

Grazie alla rete siamo riusciti a scovare dei veri e propri geni che riutilizzano i vecchi tubi al Neon.

Per primi troviamo dei lottatori di wrestling giapponese (a me sembrano più indo-cinesi) che si spaccano di botte a colpi di tubi al Neon.
Ottimo.
In seconda posizione in uno show giapponese il record di corsa in mezzo a tubi al Neon.

Indimenticabile lo sfondamento di 500 tubi tramite motocicletta con premio ufficiale.

Per non parlare dell'infinito sottobosco di ragazzi americani (più o meno normali) che si prendono a colpi (ma il singolare sarebbe più corretto) di tubi al neon. Divertimento che dura poco, ma sempre divertimento è (soprattutto se si vive in una sperduta provincia dell'Ohio…)

I have a dream: troviamoci tutti in piazza castello e sfoghiamoci a colpi di Neon, io ho pronta la scritta "Rong Lai" ciulata al cinese di via Foppa da fracassarvi in testa.

lunedì 12 aprile 2010

Dici che mi fa sembrare troppo virile?

Venerdì sera è sempre un casino uscire, tra quelli stanchi per il lavoro, quelli che hanno i cazzi loro, quelli che non vuoi vedere è sempre difficile organizzare e d infatti di solito scatta la birretta con il_gio ed i suoi compari. Ma stavolta ho sentito Alex, che sembrava tornato quello dei tempi del suo "clubbing estremo", che è stato il suo periodo d'oro, in cui ogni sera faceva tipo 10 club, 20 cocktail e 0 figa.
Insomma, alla fine mi affido a lui che dice che c'è un posto dove voleva andare da un po', andiamoci allora, però, oh, mi raccomando, figa zero se no mi rovini la media! Arrivo lì e lui sta parlando con due ragazzini tipo di 16 anni, boh, saranno amici del fratello, lo saluto, lui viene da me, saluta i piccoli zarri e mi fa "Ma tu sai chi cazzo fossero quelli?" ecco, dovevamo già capire il mood della serata.
In ogni caso entriamo in questo posto praticamente in darsena, ma io ci son stato qui! Era Rossopomodoro! Volevo ordinare una margherita e qualche antipasto sfizioso, ma evidentemente non si poteva più, però non ero l'unico a non essere stato avvisato del cambiamento, infatti dentro c'è ancora un pizzaiolo che continua a sfornare che è una bellezza fino circa mezzanotte, prima o poi lo avviseranno che hanno chiuso.
Il posto si chiama Bobino, forse perchè il proprietario è un nano che assomiglia a Vieri o cose del genere, vabbè, in ogni caso si entra e c'è una musica fortissima, ah è una discoteca! No, perchè c'è un cartello con scritto "Vietato Ballare", in pratica se accenni un passo vieni portato fuori tirato dalle orecchie da un buttafuori.
Se volete andarci, andateci pure, l'età è un po' bassina, ma un po' di fagiana c'è, a me non ha fatto impazzire, anzi, no.
Son impazzito perchè mi son reso conto della moda del momento: la sciarpetta da uomo.
Il testimonial principale della sciarpetta da uomo è Marco Mengoni, e sappiate che se ve la mettete darete proprio quell'impressione, solo che lui almeno sa cantare, a voi rimangono solo i dubbi sulla sessualità.
Venerdì sera le sciarpette spuntavano da ogni parte, sembra possa andar bene ad ogni tipologia di personaggio, il potenziale hipster con camicia a scacchi di H&M (reminder: non fare l'hipster da H&M se no poi ti trovi sempre qualcuno con la tua stessa camicia...), il geek che cerca di essere alla moda, l'abbronzato artificiale con golfino portato a pelo, il ciccione attempato, ma che con l'occhiale alterna e la sciarpetta si sente molto Hey!.
Morale della serata: mi sentivo completamente fuori luogo. "Alex, dimmi la verità, non è che con la camicia azzurra e questo giubbotto sembro troppo eterosessuale?".

mercoledì 7 aprile 2010

Film che non avremmo voluto vedere: Legion

Nonostante la crisi, la pioggia e compagnia bella Milano nei giorni di Pasqua era deserta, quindi non c'era abbastanza un cazzo da fare. Sabato sera mi son quindi fatto stortare da un amico per andare al cinema all'Uci in Bicocca. Io non ci ero mai stato ed è bello vedere che ci sono delle strutture ricreative esclusivamente per tamarri, se si potesse girare in booster per il centro commerciale sarebbe veramente il paradiso del coatto. La scelta dei film nelle sale segue questa politica, tutti i film sono delle tamarrate assurde, il più culturale era l'ultimo dei Vanzina, non avendone mai sentito parlare abbiam scelto Legion, puntavamo sulla sorpresa. Nell'attesa del film siam finiti in sala giochi, che io ancora ho paura ad entrare nelle sale giochi per tutte le volte che han cercato di derubarmi all'Astra Games, anche i giochi sono di un certo livello: simulazione di guida di un tir, il gioco di fast and furious, uno di tuning e roba simile, mancava solo un gioco di simulazione di vendita di bilocali arredati con finiture di prestigio. Nella sala giochi c'era anche un televisore con Udinese Juve e ho sentito un ometto di un metro e 10 sia di altezza che di diametro dire: "Emminghia, mo' entra Trezzeghè e Iaquinda e vingiamo 3 a 1", in effetti posti del genere sono terreno fertile per gli juventini.
Per la prima volta in vita mia sono stati utili i coming soon prima del film, perchè il super tamarro di fianco a me leggeva ogni cosa che appariva sullo schermo, quindi per me è stata una sorta di stele di rosetta del linguaggio zarro, ad esempio "Aaah creaaaii di Boooon Suuurmaciiii" vuol dire "Dai creatori di Bourne Supremacy".
Cominciamo a parlare del film:
l'attore più importante è Dennis Quaid, che con questo film ha cancellato il bene che aveva fatto con "Ogni maledetta domenica" e "Traffic", nonchè "Salto nel buio", poi c'è la tipa del telefilm "Private Practice", una topina che fa sua figlia che non avevo mai visto, ma che fa guadagnare almeno un capezzolo al film, e poi "Queeeeo è queooo di Fassseeefurio 3!" (tradotto dalla lingua del mio vicino "Questo è quello di fast and furious 3!", visto che io odio quei film mi fido di lui).
La storia è questa: il genere umano ha fatto incazzare Dio che invece di mandare la solita alluvione trasforma le persone in mostriciattoli cannibali con le occhiaie, dentini aguzzi e occhi senza espressione, in pratica trasforma tutti in Emma Bonino. Ma il mondo puo' essere salvato dalla nascita di un bimbo figlio di una ragazza un po' zoccola che vive in mezzo al deserto in una sorta di piazzola di sosta lercia, in pratica è ambientato nell'autogrill di Ronco Scrivia, prima di Busalla.
Con lei vive un ragazzo che non è il padre del bambino (che quando nasce secondo me è nero, però potrei non averlo visto bene), ma è follemente innamorato di lei stile "Lei è il mio piccione io il suo monumento". Per proteggere il bimbo arriva in aiuto l'angelo Gabriele che arma i disperati dentro all'autogrill contro l'esercito Bonino, ogni persona racconta la sua storia, i suoi errori, si ravvede e poi viene massacrata. Arriva l'arcangelo Michele che è un combattente effemminato, altri morti, finale scontato. Insomma, io fossi in voi non ci spenderei dei soldi, però potete aspettare che esca in dvd e poi scaricarlo.
Voto in stelline: 2
Voto in capezzoli: 1

venerdì 2 aprile 2010

Curiosità sulla Pasqua che è meglio se le sai che no

Signori e signore, arriva la Pasqua, la festività più odiata dagli agnelli (anche a Gianni non è che piacesse un granchè), ed allora ecco a voi alcune informazioni sparse che possono servirvi per rallegrare il discorso mentre fate la constatazione amichevole con il tamarro che vi ha appena tamponato mentre eravate in coda per la gita fuori porta di pasquetta.

_La Pasqua ebraica ricorda la decima piaga dell'Angelo sterminatore che uccise tutti i primogeniti maschi non ebrei, compreso il figlio del Faraone, Pierfaraone. In ogni caso, purtroppo, Lapo si sarebbe salvato.
_Gesù fu bocciato diverse volte a scuola perchè nel tema "Cosa farai a Pasqua" rispondeva solamente "Risorgo".
_L'usanza dell'uovo pasquale nasce sotto l'impero del re digestivo Alka-Serse, che non sapendo cosa regalare ai suoi suoceri disse alla moglie "Prendi tu qualcosa, una roba che costi poco, anche fatta col culo".
_La storia della colomba pasquale non è ben chiara, ma ancora oggi a Pasqua la città di San Colombano al Lambro viene glassata e ricoperta di mandorle e zuccherini.
_Uno dei personaggi della Bibbia più dimenticati è David di Kafarnao. Si narra che da giovane facesse parte della crew di Gesù, ma un giorno vide Gesù accigliato nonostante fossero nel backstage del concerto di Simon Pietro e Garfunkel Pietro. David allora andò da Gesù e disse: "Eddai che cazzo di faccia triste, sorridi! Tre tre giorni è Pasqua!" Gesù lo trasformò in uno stercoraro.
_Un giorno in un circo sparì il nano Gesuetto, così chiamato perchè faceva uno spettacolo in cui camminava su una vasca d'acqua (in realtà c'era un filo sull'acqua però vabbè, essendo nano fare l'equilibrista a 40 centimetri da terra era come farlo a 4 metri per uno normale). Si diceva fosse morto mangiato dall'orso che sa andare sul monociclo. Lo piansero tutti, soprattutto la donna barbuta che aveva goduo più volte della regola uomo basso tutto casso. Il giorno dopo pasqua si riunirono ancora pieni di magone per mangiare l'ultimo uovo di cioccolato rimasto.Quanta sorpresa quando rompendo l'uovo ne uscì Gesuetto! In realtà era stato messo lì dentro dal mangiafuoco che era il marito legittimo della donna barbuta e si era non poco incazzato trovando il nano che ormai si era fatto un monolocale nelle mutande della donna. Tutti festanti iniziarono ad urlare "E' risorto Gesuetto, è risorto Gesuetto!". E questa è la vera storia di pasquetta.