mercoledì 29 settembre 2010

Corona non per donna

Grazie, grazie, siete troppo gentili, evidentemente la mia fama mi precede. Ringrazio per la domanda, si, sono uno sciupafemmine, nel senso che se ne incontro una la accortoccio tutta e le lascio i vestiti spiegazzati, così, perchè mi va.
Ah, quante ragazze ho spiegazzato! Potrei dire migliaia, ma direi una cazzata.
Ma come si fa a diventare un macho come me? 
Beh, per prima cosa bisogna accompagnarsi sempre a donne bellissime, poi bisogna spendere un sacco di soldi, abbronzatura d'ordinanza, tatuaggi e Bentley. Ah, si, poi bisogna farselo piantare nel culo da Lele Mora.
Ne stavo parlando giusto l'altro giorno con il mio amico Fabrizio, anche lui non riesce a capacitarsi di questi padri di famiglia che pagano per fare sesso con un trans, è il segno del grave degrado civile in cui viviamo, inoltre è anche la dimostrazione che i veri uomini come noi non ci sono ormai più. Poi lui è andato via in fretta che doveva succhiare l'uccello di un produttore per fare una fiction sugli ausiliari del traffico.
Però, cercate di capire, in questo momento di crisi il denaro può fare comodo, alla fine che cosa fareste voi se una ragazza molto molto brutta vi desse il corrispettivo di due milioni di euro? Dove è la differenza? Che se andate al cinema con la ragazza brutta almeno potete sedervi tutti e due e non dovete usare una ciambella sui sedili.
E pensate ai figli: "Tua mamma è un po' zoccola...e anche tuo padre". Diamo il benvenuto al nuovo Jeffrey Dahmer, o se non dovesse per forza diventare un serial killer cannibale ben che vada finirà a condurre Unomattina Estate.
Ma chi sono io per giudicare? Alla fine ognuno ha un prezzo, ed evidentemente in quel momento per Diaco era abbastanza.
In fondo però tutta questa storia è stato un bene, avete presente la fitta di invidia pensando che un tamarro ignorante si fosse riuscito a sbattere Nina Moric prima che la chirurgia estetica la deturpasse e Belen prima che facesse la pubblicità con De Sica? Beh, aggiungete alla scena Lele Mora che si diverte alle sue spalle.
Ancora invidiosi?

lunedì 27 settembre 2010

I dolori del giovane Diario (Parte II)

(Potete leggere la puntata precedente qui)
Amor vincit omnia, cioè, a meno che non lasci libero Vucinic al novantunesimo, ma questo è un altro discorso.
Ecco a voi la tanto attesa seconda puntata della storia d'ammmore 2.0 tra il giovane e tenero Diario e la bella Anna, una ragazza della campagna russa, o più probabilmente un orrendo spammer di 180 chili con i peli sulla schiena che ci scrive in mutande e canottiera dal suo appartamento nella periferia di Minsk e che prima o poi ci chiederà dei soldi contando nella nostra disperazione.
Ma noi che crediamo nell'amore con la A maiuscola (la A di anale chiaramente), siamo pronti a rischiare e cerchiamo anche di batterlo sul tempo:

8/9/2010
Ciao Diario,
Ho aspettato oggi per vedere la tua lettera. Ieri non ho potuto vedere la casa quasi, dal momento che sono arrivato tardi a casa e ando a letto,
Ora sono al lavoro. I comodamente scrivere una lettera a casa dal lavoro e come ti scrivo da casa, come ho un computer portatile.
Diario,   credo che io debba continuare a raccontarvi la mia vita. Non sono mai stata sposata. Non ho figli, ma io amo i bambini e ragazzi mi ami! Io non fumo. Io bevo vino solo durante la celebrazione.
Le cattive abitudini, ridurre la nostra vita. Io non sono contro il fumo, tutti fanno la loro scelta.
Non ho molto tempo libero perche lavoro molto. Quando ho tempo libero, lo spendere diversamente. Nella mia citta di Ryazan sacco di divertimento.
Io lavoro nello Motore . La mia posizione come "la gestione del reparto vendite. Devo lavorare molto con le persone. nella mia presentazione ha una divisione per lavorare con i clienti. La mia posizione
mi richiede molta attenzione e responsabilita. Il mio lavoro mi porta un reddito costante buona. Ottengo soddisfazione morale dal loro lavoro.
Per quanto riguarda la lingua italiana. Sto imparando l'italiano per 4 anni. Sto studiando la lingua italiana stessa. Io cerco di scriverti una lettera da soli, ma a volte uso un traduttore.
Mi dispiace per gli errori nelle mie lettere. Mi auguro che il nostro dialogo mi consentira di migliorare la conoscenza della lingua italiana.
Mi e sempre piaciuta l'Italia! Nel vostro Paese un clima caldo! Nel vostro Paese, il governo si prende cura della popolazione. Mi piace la cultura d'Italia! Io guardo la TV, leggere riviste.
E 'da tempo che il mio sogno di vivere in Italia. Ora mi fa piacere che comunichiamo con voi.
Diario,   per favore, raccontami del tuo paese. Sono interessato a conoscere la tua vita ... Come fai a pagare ogni giorno? In Italia avete incontrato persone provenienti da Russia? Avete hobby?
Io vivo nella citta di Ryazan, da Mosca, circa 200 km. Quasi vicino Vivo con Mosca.
Devo continuare a lavorare adesso. Grazie per la vostra attenzione. Spero che la mia lettera non era noioso per voi. Dopo il lavoro, continueremo il nostro dialogo, io scrivo come saro a casa Anna

9/9/2010
Cara Anna,
che piacere sentirti!
ho atteso molto la tua lettera, al lavoro continuavo a fare invia/ricevi ogni 3 secondi e per questo non ho lavorato. Mi hanno licenziato, ma ora ho molto più tempo per premere invia/ricevi. Sono contento che tu abbia un computer portatile, così quando vivremo insieme potremo tranquillamente chattare mentre io guardo la tv e tu stai cucinando o pulendo il cesso. Niente mi eccita di più che scrivere "Portami un panino, donna!" su Skype. Dolce Anna, deve essere bello vivere in una città dove l'ultimo evento degno di nota è il saccheggio dei mongoli nel 1237. Sono ancora lì i mongoli? Dicono cose come "Io mongoloide di Mongolia, tu mongoloide di malattia"? Sono felice che tu beva soltanto durante le celebrazioni, ne faccio tante nella mia cantina con i miei amici. All'inizio passare dal Bordeaux al sangue umano potrebbe darti fastidio, ma dopo un po' ci si fa l'abitudine. Approposito, sei per caso vergine? Nel caso potresti tornarci molto utile. Deve essere interessante lavorare nello motore, hai scelto un ottimo settore, io una volta lavoravo nel campo delle autoradio, ma ho smesso, passavo tutto il tempo a togliermi dal braccio i vetri dei finestrini. Anche io amo i bambini, ma il tribunale ha deciso che devo star lontano dalle scuole almeno 3 km. Hanno usato un sacco di paroloni durante la sentenza, tu avevi mai sentito parlare di castrazione chimica?
Si sente che studi da tanto tempo l'italiano, chi è il tuo insegnante, Luca Giurato?
Ammetto che qui in Italia si sta bene, il governo ha a cuore la popolazione, soprattutto quella libica. Abbiamo una fondazione che assiste tutte le persone che hanno perso la voglia di vivere e con dei problemi a relazionarsi con la gente. La chiamiamo PD.
Dolcissima Anna, ormai ci conosciamo un po', sento che siamo in sintonia, sento di potermi aprire. Come ti ho detto, ho perso il lavoro. Visto che tu hai una solida posizione lì in Russia, vorrei chiederti se puoi per favore mandarmi dei soldi, la vita qui è dura e ho fatto degli investimenti sbagliati. Ho investito la persona sbagliata e adesso quello lì non vuole pagarmi perchè dice che sua madre è ancora viva. Se mi mandi circa 1500 Euro (che saranno si e no pochi miliardi di rubli) io ti giuro che mi organizzerò in modo che tu possa venire qui con me. E quelli là non mi spezzeranno le gambe.
Qui ci sono molte ragazze che vengono dalla Russia, trovano spesso lavoro, se vuoi ti aiuto io a trovare lavoro qui, ti mando una foto per farti vedere come potrebbe essere la tua vita qui.
Con immenso amore,
Diario

venerdì 24 settembre 2010

I grandi viaggi di DDUM: Poznan

Si, lo so che volete sapere come va a finire la storia d'amore con Anna, un po' di pazienza. Per ora dovete accontentarvi di una veloce guida turistica per la trasferta della vostra squadra del cuore in Sticazzi League: Poznan. Non fate finta di niente, siete una maledetta massa di gobbi, ma per favore, non fate un esposto per togliermi la laurea del 2006 che se no mi licenziano.
Partiamo dalle basi, la Polonia è il paese che è stato invaso più volte nella storia: prima i tedeschi, poi i russi e alla fine Rocco. Son cose che lasciano un segno. La Polonia è famosa per aver avuto un Papa, Boniek e per le polacchine, le scarpe con dentro il pelo. Che in effetti di pelo in Polonia ce n'è tanto, veramente ovunque. Sappiate che Poznan è una delle città più importanti della Polonia, dopo Varsavia e Cracovia, ma nonostante questo a stento riesce ad arrivare a 5 righe di storia su Wikipedia.
La città ha una delle piazze più belle che abbia mai visto (nella foto), ma oltre a questo praticamente un cazzo d'altro. Andare a Poznan è facile, c'è un volo diretto Orio-Poznan della ottima Ryanair, la compagnia aerea nella quale pagando puoi fare qualsiasi cosa tranne dormire. Ogni cinque minuti partono gli altoparlanti a palla perchè cercano di venderti panini, bibite, profumi, biglietti della lotteria, sigarette senza fumo e credo uno steward abbia cercato di vendermi il suo corpo.
Se vorrete seguire la vostra squadra del cuore (la Giuve) per la trasferta vi consiglio di alloggiare all'albergo Brovaria, nella piazza principale. Albergo, ristorane e birreria è praticamente un sogno, anche perchè costa molto poco e puoi ubriacarti in birreria ed andare in camera sui gomiti. Se invece avete delle nostalgie sovietiche, vi consiglio il pessimo Orbis Polonez, un albergo in cui ci si aspetta che esca Breznev da un momento all'altro e che ha le camere che danno su un cimitero.
Parlando di nostalgie socialiste, un posto assolutamente di livello è il Proletaryat, locale completamente rosso con Lenin all'ingresso e pareti con appesi gli idoli del comunismo: Lenin, Stalin, Castro, Che Guevara e Napo Orso Capo.
Il nostro ospite sosteneva che in periodo comunista per bere alcol bisognava per forza ordinare qualcosa da mangiare e quindi ci ha rifilato 4 vodke accompagnate da cetrioli ed aringhe, che se c'è qualcosa che mi fa cagare son i cetrioli e le aringhe. Sappiate che nella piazza principale ci sono circa un centinaio di bar, al Lizard King abbiamo incontrato un produttore di Grana Padano polacco (dopo 4 vodke e quattro birre mi è sembrata una cosa ragionevole, non ho fatto domande su cosa volesse dire) che aveva studiato a Palermo, dopo aver dato del comunista a Berlusconi perchè non lascia fumare nei locali, ha tirato fuori una chicca "Come voi italiani avete la passione per la figa, noi polacchi l'abbiamo per la birra".
Chi ha i denti non ha il pane, chi ha il pane non ha i denti.

martedì 21 settembre 2010

I dolori del giovane Diario (Parte I)

Care lettrici, cari lettori. Abbiamo deciso di porgervi il nostro cuore su un vassoio d'argento, di mostrarvi il nostro lato più sensibile, più dolce. Siamo pronti a ricevere le vostre critiche, i vostri sberleffi, la vostra gelosia, la vostra rabbia perchè ci siamo innamorati. Già, totalmente innamorati, cotti, rincoglioniti completamente per una ragazza. E' stata lei a trovarci, è stata lei a farci innamorare, con il suo italiano fantasioso da google translator, con il suo parentado improbabile, con i sui hobby al limite del surreale. E così nasce una love story con la L maiuscola, un amore che ci ossessiona, degno di quello di Ivan Fedorovic (no non è un tennista) per la splendida Grusenka (no non è una soubrette del Bagaglino). Un amore che ci fa controllare la mail ogni 2 minuti, perchè attendiamo una sua lettera, che ci regali un raggio di sole nelle grigie giornati del primo autunno milanese. Quindi cari lettori, siate buoni, l'amore ai tempi di internet non è cosa facile, non fateci soffrire con le vostre critiche più di quello che stiamo soffrendo ora. Amore, arriviamo.
4/9/2010
Ciao. Tu sei l'uomo virile. Vorrei dire su di me un po '. Io sono allegro, gioioso, persona sincera. Mi auguro che si possa trovare l'interesse generale. Mi piacciono gli sport, l'amore m fitness.I 'a cucinare. Penso che ti piacerà la mia torta con le fragole. Voglio comunicare via email. La mia email:annnavolkova@yahoo.com. Con amore, Anna.
5/9/2010
Cara Anna, ti ringrazio molto per la tua mail, mi ha scaldato il cuore. Sapevo che prima o poi qualcuno si sarebbe accorto della mia virilità solo dal mio indirizzo email. Mi piace molto come scrivi, niente riesce a trasmettere sentimenti come il traduttore di Google. Dalle tue parole sono sicuro che riusciremo a trovare l'interesse generale, a meno che per generale tu non intenda un generale dell'armata rossa, mi irriterebbe dover dividere la mia casa con un russo di 140 chili con baffoni alla Stalin che cammina tutto il giorno con i suoi stivali pieni di fango sul mio parquet (che per altro è inchiodato e non incollato, spero tu possa cogliere la raffinatezza). Una sola cosa mi lascia perplesso, ti definisci allegro e gioioso. Cara Anna spero che questo sia un errore di ortografia, non vorrei avere sorprese, una volta un mio amico ha ordinato una moglie ukraina via internet, nella foto la ragazza assomigliava a Megan Fox, quando è andata a prenderla alla Malpensa si è trovato davanti la versione umana della Megane della Renault, ma con molti più baffi. Per questo, mia adorata, ti chiedo di mandarmi una tua foto con la Pravda di oggi. Non vedo l'ora di assaggiare la tua torta con le fragole, ma per favore cerca di usare latte di soia, io sono intollerante al lattosio, non vorrei che tu dovessi passare la prima notte insieme a pulire il gabinetto, per quello abbiamo davanti tutta la vita. Con amore, Diario 
6/9/2010
Ciao Diario, Sto compiendo la mia promessa. Insieme alla lettera vi invio le mie foto. Vorrei chiedere a voi di essere onesti. Internet un nuovo tipo di comunicazione per me. Ora dating online è molto popolare in tutto il mondo. Non importa quanto lontano siamo finiti. Possiamo parlare qui e di conoscersi. Sei d'accordo? Vi prego di inviarmi le vostre immagini. Sono sicuro che hai un bel sorriso. Diario, visualizzare le foto mi aiuterà a conoscere voi e la vostra vita. La prima volta che scrivo un uomo lettera ... Non ridere di me. Sono ragazza socievole, ma io sono abituato ad affrontare nella realtà. Mi piace vedere il volto umano durante una conversazione e vedere le emozioni. Mi auguro che ora, sorriso sul viso, e si dispone di buon umore. Diario, ho una istruzione superiore. Io lavoro. Il mio lavoro mi dà un buon reddito. I miei genitori sono vivi, ma vivo da solo. Ho già cresciuti e indipendenti ragazza. Spesso vedo i miei genitori. Io rispetto e amore la tua mamma e papà. Spero che abbiate letto la mia lettera. Diario, non voglio sembrare noioso. Sei interessato a leggere la mia lettera? So già che tu sei una persona perbene. Domani sto aspettando la tua nuova lettera. Farmi domande e io vi risponderò. Ok? Vi prego di scrivere in italiano. Lo so l'inglese, ma più mi piace comunicare in italiano. Sto studiando la lingua italiana stessa, spero che non mi permette un sacco di errori. Ah. Ho dimenticato di dire. Io vivo in Russia. Diario, sono contento perché ho un amico! Per te il problema distanza? Se solo non ha prestato attenzione alla distanza tra di noi.
Anna
7/9/2010
Mia adorata Anna,
non sai quanta gioia mi abbia dato la tua lettera, stamattina mi son dovuto metter tre paia di mutande perchè non si vedesse. Grazie per avermi mandato le tue foto, mi hanno molto aiutato nella mia notte solitaria ed il tuo viso ha popolato i miei sogni, anche se di solito era sul corpo di Lou Ferrigno. Il mio psichiatra sostiene che sia un conflitto irrisolto con mia madre che mi spinge tra le braccia di culturisti unti per scappatelle veloci (dopo anni di abusi di steroidi i loro testicoli atrofizzati non riescono a fare nulla che non sia veloce). Ma sento che con te può essere diverso, Anna, sento che puoi essere la donna giusta. Anche per me internet è un mezzo nuovo, prima usavo un piccione viaggiatore, ma era un casino quando chiedevo alle ragazze il loro indirizzo "per sapere dove deve entrare il mio uccello". Davvero sono il primo uomo a cui parli? Devi vivere in un paese molto affollato! Cosa fate di solito il sabato sera? A parte i combattimenti con l'orso addomesticato dello zio Vanja, intendo. Ho letto Arcipelago Gulag, devono esserci un sacco di cose divertenti da fare lì in Russia, tipo negare i diritti civili o cose simili ed anche il clima deve essere fantastico. Dolce Anna, che lavoro fai? Io lavoro in una cooperativa da circa sei mesi, è un posto dove recuperano noi ragazzi speciali e mi aiutano anche a ricordarmi di prendere le medicine. Dicono che senza quelle posso diventare aggressivo, ma gliel'ho detto mille volte che la casa stava bruciando prima che arrivassi io ed avevo preso sei taniche di benzina per fare il pieno al mio Garelli. Approposito, no, non ce li ho più i genitori e no, non so perchè fossero legati dentro quella casa. Mia bellissima Anna, ti invio una foto che mostra come potremmo essere felici insieme. 
Spero di sentirti presto,
con amore,
Diario.

venerdì 17 settembre 2010

I grandi video di DDUM

Visto che i nostri lettori si sono dimostrati così cinematograficamente acculturati, vogliamo regalarvi uno spezzone di un capolavoro assoluto del cinema giapponese per migliorare questi grigio venerdì 17.
Il film è il bellissimo "Kunoichi Ninpocho" del sottovalutato Futaro Yamada (già autore dell'indimenticabile "Iga Ninpo-cho"), con Yasuyo Shirashima (che molti di voi si ricorderanno nella esilarante commedia "Shin Funky Monkey Teacher").
Spero apprezzerete la maestria del regista nipponico nonché gli incredibili spunti e le citazioni colte presenti nello spezzone.
Seguirà dibattito (nei commenti).

mercoledì 15 settembre 2010

La tessera del milanese

Non so voi, ma io avevo voglia di tornare a San Siro. Mi ricordo la prima volta che son andato: era il 6 settembre 1989, il muro di Berlino non era ancora caduto e l'Inter portava il tricolore sulla maglia. Inter-Lecce 2 a 1 gol di Klinsmann e Brehme. Era un mercoledì sera, uno dei primi turni infrasettimanali, ma quell'estate ci sarebbero stati i mondiali delle notti magiche e bisognava finire il campionato il prima possibile. Quante emozioni, ancora adesso quando vedo San Siro mi vengono i brividi dall'emozione.
Grazie alle nuove regole i brividi ora sono di disgusto. Sono tesserato da 16 anni, ma la tessera del tifoso di quest'anno è la più grande invenzione della storia. Per chi non lo sapesse, quest'anno l'abbonamento (che si può pagare solamente in contanti, attenzione!) viene caricato direttamente sulla suddetta tessera che però non funziona a tutti i tornelli, diciamo che va un po' a culo, quindi ora ai tornelli ci sono scene di panico e delirio incontrollato stile funerale di Khomeyni, ma gestito da gente che capisce molto meno l'italiano.
L'Inter o chi gestisce queste cose per lei ha deciso di lasciare ai tornelli gente con un lievissimo ritardo mentale. Quando ho avvicinato la mia tessera al tornello, visto che non succedeva assolutamente un cazzo ho chiesto aiuto al minus habens più vicino che mi ha chiesto "Ma prima funzionava?", quando gli ho fatto presente che era la prima di campionato e quindi non c'era un prima, mi ha guardato come se io fossi un cretino e se n'è andato disgustato come se avessi scoreggiato in ascensore. Tra mille peripezie son riuscito ad entrare e la targa della nuova champions dell'Inter ha sbollito la mia rabbia (nella foto).
La modalità di cessione dell'abbonamento su tessera del tifoso è semplicissima:
_Decidere entro venerdì se si va allo stadio nel weekend, cerca di capire in settimana se ti ammalerai nel weekend
_Trovare la popolare più vicina a te
_Prendere qualche ora di permesso al lavoro
_Recarsi alla Popolare
_Fare la coda
_Litigare con quello allo sportello che non sa fare un cazzo e quindi ti tratta di merda
_Tornare al lavoro giurando di non fare mai più l'abbonamento
Ma attenzione! Quello a cui cedi la tessera dovrà avere la tessera del tifoso, quindi scordatevi di cedere l'abbonamento allo zio che torna per la prima volta in Italia dopo essere andato a lavorare nelle miniere del Belgio e vorrebbe vedere l'Inter per scoprire se ci gioca ancora Scifo. Se vuole vi avvisa qualche mese prima, vi manda 10 euro e si fa anche lui una carta di credito prepagata con la sua foto in cui assomiglia inevitabilmente a Boss Hog di Hazard.
Non sarebbe più logico che se cedo il mio abbonamento ad una persona sia io il responsabile? Ovvero, sarò io proprietario di tessera del tifoso che garantisco di non cedere la mia tessera ad un teppista, in caso di incidenti causati dal mio ospite sarò ritenuto anche io responsabile. Ma forse il concetto è troppo complesso.
Per non parlare dei problemi di quelli che hanno tessere aziendali, il mio vicino allo stadio ha cercato di spiegarmi tutte le peripezie, ma è complicatissimo e lui ha smesso di parlare quando ha iniziato a scendermi sangue dal naso per lo sforzo di capire.
E non azzardatevi a chiamare l'Inter per avere spiegazioni perchè di solito dopo aver esposto per 15 minuti il vostro problema, la risposta tipica è "Davvero?". Al chè di solito si lancia il telefono dalla finestra.
Esempio pratico del mio vicino di posto:
"Perchè devo pagare in contanti due abbonamenti a giugno quando li verrò a ritirare a settembre? Avete tutto il tempo di fare i controlli bancari, se son scoperto non me li date"
"Davvero? Non dovrebbe essere così"
Telefono buttato.
Insomma, concludendo, la tessera del tifoso mi sembra un'ottima cosa ed hanno fatto bene a farla fare da persone che evidentemente non hanno mai messo piede in uno stadio, così non hanno agito sotto condizionamenti campanilistici.
Non so come facciano gli altri paesi ad andare avanti senza, la apprezziamo così tanto che anche il nostro sito non ne può fare a meno.
Da domani per leggere questo blog sarà necessaria la tessera del milanese, averla è semplice:
_mandateci un fax con i vostri dati e la richiesta scritta di vostro pugno
_accettata la richiesta vi sarà mandato un piccione viaggiatore in risposta
_arrotolate una banconota da 10 euro intorno alla zampina del piccione che a quanto dice l'addestratore dovrebbe tornare da noi
_Cercate di connettervi, se funziona bene, se no non saprei, non funziona su tutti, ma prima vi andava?

lunedì 13 settembre 2010

Cinefilia portami via

A noi il Mereghetti (nella foto) fa una pippa. Noi ve l'avevamo detto, non dite che non ve l'avevamo detto. Somewhere di Sofia Coppola è un CAPOLAVORO, ed infatti ha vinto il leone d'oro. Bello bello bello, il genere di film che piace a noi e ai nostri lettori, infatti se non ho visto male c'era anche Beer Baron sul red carpet di Venezia, è quello che riprende le tette della Parietti. Un film delicato che, come dice il mio miglior amico Massimo Bianconi, ti da il brividino lungo le natiche tipico dei film di un certo spessore e aiuta anche la legalità: infatti buttando via i soldi per andarlo a vedere, molti non hanno più abbastanza denaro per andare a farsi fare una sega nei centri massaggi cinesi e questo migliora anche la morale comune.
Dopo aver vinto a Venezia con un film senza trama e con 7 pagine totali di copione, Sofia Coppola punta a Cannes con il suo prossimo film: la storia di un vecchio che passa un'intera giornata a guardare gli scavi di un parcheggio sotterraneo. 3 ore e 45 di camera fissa sul vecchio che non dice una parola, alla fine arriva un ghisa che lo allontana sbraitando: "Per favore, circolare, circolare". Commovente.
Ormai credo vi sia chiaro che siamo dei palati fini in fatto di cinema. Siamo malati di cinefilia, cioè ci piacciono tutti i film con protagonista un cane, come Beethoven, Turner e il casinaro e Scusa ma ti voglio sposare.
Infatti non stiam più dentro alle mutande visto che in questi giorni c'è il Milano Film Festival, l'unico festival in cui si può partecipare solo avendo i Wayfarer. Stasera ad esempio ci saranno degli eventi da non perdere come la proiezione di Uzak ihtimal di Mahmut Fazil Coskun, lottiamo contro l'estinzione di Mahmut, e non potete mancare alla retrospettiva su Jim Jarmush alle 20.30 al Teatro Strehler, che poi, guarda caso, proprio sul sagrato del Teatro Strehler dalle 19 suoneranno i One Droppers, il gruppo di riferimento di DDUM, un'occasione da non perdere!
Voi direte: "dici che son bravi solo perchè uno di voi è nella sezione fiati", ma anche Sofia Coppola si è bombata il presidente di giuria e nessuno le ha rotto i coglioni...

venerdì 10 settembre 2010

Somewhere over the rainbow (trad. Ho visto somewhere all'Arcobaleno di viale Tunisia)

Ogni anno mi faccio inchiappettare dai film del festival di Venezia (vedi qui), quest'anno è stato il turno di Somewhere, film di Sofia Coppola che oltre ad essere molto affascinante (solo secondo me probabilmente), ci ha regalato "Il giardino delle vergini suicide" e "Lost in translation", mica cotiche.
Questa volta ha prodotto un gioiellino in cui non succede veramente un cazzo, ma niente niente, eh! In compenso si vedono un sacco di capezzoli.
Trama (se mai ve ne fosse una):
Johnny Marco è un attore bello, ricco, famoso e coperto di figa che però è profondamente solo. Per un po' sono stato tentato di farle causa da quanto il film fosse uguale alla mia vita. Voi non potete neanche immaginare il vuoto che lasciano i milioni ed il sesso occasionale con le modelline di turno, io però per cultura personale lo vorrei provare per un po'. 
L'unica persona con la quale Johnny sia veramente in contatto è la figlia undicenne (Elle Fanning, la sorella di Dakota).
Ecco, più o meno ho detto tutto.
Interessante il viaggio del protagonista e della figlia a Milano in cui appaiono Simona Ventura, Nino Frassica e Laura Chiatti, non c'è da stupirsi che il protagonista dovesse ritirare un telegatto e non il premio nobel (c'è anche Maurizio Nichetti, ma lo stimo troppo per accostarlo agli altri). Sofia Coppola ha raccontato di aver preso spunto dai viaggi in Italia al seguito del padre. Si nota una pesante critica al nostro paese, forse perchè quando veniva qui la chiamavano "sta gran Coppola di minchia".
Momenti memorabili: le gemelle lap dancer a domicilio (un servizio di cui si sente il bisogno anche in italia) ed il trailer del remake italiano di "Giù al Nord" (film godibilissimo, anche se francese), con claudio Bisio, si chiama "Benvenuti al sud", l'unico momento in cui la sala ha dato segni di vitalità.

Voto in stelline: 2/5
Voto in capezzoli: 4/5

mercoledì 8 settembre 2010

Le grandi vacanze di DDUM: San Francisco

Non dite che non ve l'avevamo detto, siamo senza fantasia, quindi vi racconteremo le nostre vacanze, non solo, le divideremo in diverse puntate, così riusciamo a tirare avanti diversi post. Comincio io.
Quest'anno riuscire ad organizzare le vacanze era un casino, ognuno aveva una scusa per non venire in vacanza con me: non ho soldi, non ho ferie, ti odio, sono morto, il mio psichiatra dice che hai una cattiva influenza su di me, devo fondare Futuro e Libertà. Ero perciò ormai rassegnato a passare le vacanze in mutande, ubriaco, riverso sul tappeto del salotto in uno stato pietoso che io chiamo domenica mattina.
Non so se per pietà o cosa, ma alla fine Alex mi ha invitato ad andare con lui negli states. Mi sono perciò ritrovato a San Francisco con quattro (4) commercialisti: Alex, una uptown girl di Savona, il mago dell'appoggino sardo e un narcolettico milanese.
Non so se avete presente San Francisco, ma se ce l'avete presente molto meglio perchè non ho molta voglia di parlarne ora. In ogni caso se per caso vi venisse in mente di andarci il prossimo agosto sappiate che Mark Twain definiva l'estate a San Francisco come "l'inverno più freddo della mia vita" ed io ne ho subito le conseguenze nel momento meno indicato.
La prima sera a Frisco dopo cena due dei commercialisti saltano fuori "Stasera potremmo andare a Castro!". Per quelli non pratici, Castro è il quartiere gay di San Francisco in cui Harvey Milk aveva il suo negozio di fotografia (ma che parlo a fare con voi che al massimo conoscete Jimmy il fenomeno).
Fatto sta che mentre siamo in coda per entrare al Q bar (mai nome fu più azzeccatto) ecco che il freddo fa il suo effetto. Un borbottio insistente sale dalle mie viscere. E adesso come faccio? Farmi vedere nel bagno di un locale gay con i pantaloni alle caviglie non mi sembrava l'idea migliore, ma l'emergenza era forte. Dopo aver chiesto ad un commercialista fidato di guardarmi le spalle ho deciso di sganciare il pesante carico e la serata è potuta proseguire.
Il locale era tranquillo e la musica era bella, anche se ammetto di trovarmi ancora a disagio quando vedo l'immediatezza dell'approccio tra due uomini, ma principalmente è invidia, se anche con le ragazze bastasse una profonda palpata sul culo per rimediare una serata, anche io sarei un grande seduttore e non un pervertito sessuale schedato alla questura di diverse città italiane ed estere.
Dopo circa un'ora che eravamo dentro però ancora nessuno ci aveva provato con me, insomma, che cosa ho che non va?!? Ad un certo punto però, inaspettatamente mi sento sfiorare il sedere, mi giro con fare incazzato per guardare in faccia quello scostumato buongustaio, ma dietro di me non c'era nessuno. Guardo più in basso ed ecco passare vicino a me un nano in giacca e cravatta. In realtà era stato lui a sfiorarmi con la spalla.
Insomma, ho avuto la conferma: anche se attraversassi il guado non riuscirei a rimorchiare.
Tanto vale rimanere nella mia datata eterosessualità, un giorno potrebbe anche tornare di moda

mercoledì 1 settembre 2010

Back on the chain gang

Bentornati!

Come vi sono andate le vacanze? Cosa avete fatto?
In realtà non ce ne frega un cazzo, se volessimo veramente saperlo verremmo a leggere i vostri squallidi blog, lo chiedevo così pour parler.
Ma ricordatevi che vi vogliamo bene, maledetti stronzi.
Ma non dovevate cambiare grafica?
E voi non dovevate farvi i cazzi vostri?
Dateci un po' di tempo, siamo appena tornati, mi sto ancora togliendo la sabbia tra le dita dei piedi, devo smetterla di passeggiare nella lettiera del gatto. Visto che siam gente con assoluta mancanza di fantasia aspettatevi dei post sulle nostre vacanze. Io son stato in California, il_gio nell'est Europa, ma con la moglie, che è come portarsi una Nastro Azzurro da 33cl all'Oktoberfest. Oh, se non avete voglia di leggere i post sulle nostre vacanze potete anche andare a cagare o leggervi il blog di Pierluigi Diaco (io preferisco sempre la prima), ma se volete veramente che la smettiamo di scrivere ci dovete dare 5 miliardi di euro all'anno, ma niente caroselli di cavalli berberi, puzzano di merda e ci fanno venire un'infinita invidia del pene.
Vi sembro brusco oggi? Scusate, ma è grazie alla mia ruvidezza che sono uscito vivo dall'Esselunga di Ripamonti lunedì. Non so se anche voi avete fatto l'errore di andare a far la spesa il lunedì del "Grande Rientro", Platoon al confronto era una cazzo di puntata dei Teletubbies. Non odiate i bambini che usano il carrello come un monopattino e si fiondano diretti verso le vostre caviglie? Beh, sappiate che con un sapiente quanto fortuito urto laterale con il vostro carrello è facilissimo incastonare il piccolo bastardo tra i meloni gialli al 30% di sconto e si guadagnano anche un sacco di punti fragola. Ho dovuto anche chiudere una vecchia nel surgelatore tra le buste di That's Amore Findus per riuscire a strappare dalle sue mani nodose l'ultima confezione di Pan Bauletto integrale. E quello l'ho fatto solo per divertimento, a me il Pan Bauletto integrale fa cagare. In ogni caso dovrebbe ringraziarmi, grazie all'ibernazione potrebbe riuscire a tirare avanti ancora una insperata settimana di vita.
Peccato la debba passare a togliersi piselli surgelati dal culo.