venerdì 29 giugno 2012

Le grandi recensioni dei grandi film del grande diario di un milanese.Marley. no non quello del cane

A chi non piace bobbo mallo? Chi non ha una spilletta, una maglietta, una fascetta con la sua faccia? Una toppettina collanina anellino con la foglia di maria? Chi non ha si è mai sciallato strafatto di erba ascoltando uno dei suoi successi come ad esempio maga dog, jerking time o judge not? (Come dite? Non le conoscete? Mai sentite prima? Ah avete solo il best of? Conosci solo no woman...ah ok, tu si che sei un grande fan di bob mallo, beh certo, hai la maglietta...)
Insomma il buon bob (che non chiamerò mai Nesta per ovvie ragioni sportive) torna protagonista sugli schermi di tutto il mondo con un bel documentario realizzato da Kevin Mac Donald. Il regista ripercorre tutta la vita della superstar del reggae dalla nascita alla morte con una fotografia stupenda (la piccola isola si presta bene), tante interviste a personaggi vicini al buon Bob ( o per lo meno quelli che sono ancora vivi) tanta musica (si, di Bob...) tanta ganja, tanti dreadlocks e tanto peace-love-and-unity per tutti. Diciamo che in definitiva traccia un ritratto abbastanza iconografico del cantante di Sant' Ann ma escono dei lati un po inquietanti...sicuramente era un maledetto talebano rasta, le sue donne (si ne aveva mille, contemporaneamente e che si conoscevano reciprocamente) non dovevano portare i colori di guerra di babilonia (trucco e pantaloni...) E' stato e ha avuto figli con moltissime donne, e anche se si è fatto miss mondo (giamaicana) di non so quale anno, ci tengo a sottolineare che comunque rita marley non è mai stata una gran figa però a lui piaceva. Come ogni Rasta adorava il  caro vecchio Haile Selassie I imperatore di etiopia (inconsapevolemte assunto a nuovo gesù), era in continua competizione con tutti per essere il migliore (anche con i figli di 6 anni correndo sulla spiaggia...come un Giovanni di Aldo Giovanni e Giacomo qualsiasi non li faceva vincere). ...dall'altro lato è stato un uomo con uno spirito grande, che aveva a cuore gli oppressi di ogni nazione, e che paradossalmente fece fatica ad arrivare al  grande pubblico afroamericano. Indubbiamente un grande songwriter, e certamente un po' di disagio aiuta  a scrivere grandi storie.
Molto interessante la prima parte del documentario, quella dedicata al periodo meno noto dove Marley iniziava ad aver successo in jamaica insieme a Bunny Wailers e Peter Tosh  dedicandosi al nonno del reggae, lo ska. Un sacco di aneddoti sconosciuti dalle vive (per lo meno quando erano state girate)  voci di Justin Hinds (RIP), Lee "scratch" Perry (con una fantastica barba rosa shocking) e molti altri big dell'epoca.
Vi è venuto voglia di vederlo? Sticazzi. L'han proiettato solo un giorno e, gli bruciassero tutte le poltrone, al Ducale l'han fatto pagare pure super caro in quanto evento speciale. 10 yuri senza triddì (fortunatamente) +1 di prevendita. Ho chiesto alla cassiera perchè fosse un evento speciale e mi ha detto perchè lo proiettavano solo una volta ma, tra me e me, sono convinto che lo fosse perchè per una volta proiettavano qualcosa di decente al Ducale. Mortacci loro. (P.S. il giorno dopo era all'Anteo o qualcosa del genere a 5.50...cani.)

Voto
STELLE: 3,5/5 bello ma nulla che veramente non si sapesse già, a parte qualche simpatico aneddoto degli early days.. due ore nostalgiche e comunque molto piacevoli.
CAPEZZOLI: -3/5. tanta musica ma zero figa. 

martedì 26 giugno 2012

Scontrino tra culture


Milano in questi ultimi tempi è diventato il crocevia delle religioni grazie alle visite di Benedetto XVI ed il Dalai Lama, due carismatici capi religiosi, due uomini osannati dalla gente, due grandi rappresentanti della lucha messicana mascherata!
Benvenuti al Mediolanum Forum, ex Fila Forum, ex Datch Forum, ma per gli amici Forum di Assago, per l'incontro del secolo.
Due lottatori, due culture, due religioni si scontrano oggi nella nostra città, a commentare con me stasera, ospite d'eccezione Vincenzo D'Amico: "Un saluto a tutti i telespettatori".
Arbitro della serata Giuliano Pisapia. 
Sento rombare un motore, si è lui, con un peso di ottantadue chili senza mitria, ecco entrare sul ring con la sua papamobile Benedetto XVI! (In sottofondo "Here comes the pain" da "God hates us all" degli Slayer).
D'Amico "Si però questa storia del mitra mica vabbene, la Fifa è stata chiara contro le armi"
Ed ecco...si...sulle note di Mystical Machine Gun dei Kula Shaker, ecco entrare lo sfidante, portato su un dito da un monaco shaolin, con il peso di sessanta chili di pura reincarnazione il Dalai Lama!
D'Amico "Si può subito capire che il Dailama è della scuola calcistica oransge del calcio globbale, infatti è uno con il tutto"
Eccoli al centro del ring con l'arbitro Pisapia che tenta di controllare sotto la tunica papale, ma viene fermato da un violentissimo torcinaso a due mani da una guardia svizzera.
Ha inizio il match: il Papa inizia subito schicciando i piedi nudi del Lama con il tacco in oro delle sue babbucce di velluto, il Lama da par suo gli sputa, poi si scusa perchè è contro la violenza.
Il Papa è all'attacco con una serie di colpi, ma il Lama li ferma tutti, sembra prevedere ogni colpo!
In realtà è il nuovo maggiordomo del Papa che suggerisce le mosse al Lama dal suo angolo, viene ora allontanato dall'arbitro e portato via dalle guardie svizzere.
Ecco il Lama al contrattacco che lancia una statua del Buddha gaudente al Papa che la schiva e la statua cade sul ring. 
Tutti si fermano perchè un ciccione che cade fa sempre sganasciare.
D'Amico "Buffon l'avrebbe fatto meglio"
Il Papa risponde cercando di spaccare il trono papale sulla schiena del Lama, ma pesa trecento chili e viene colto da ernia e si accascia a terra, il Lama ne approfitta e inizia a suonarlo come una campana tibetana.
D'Amico "Mia nonna con quella ci faceva il pesto, non sapevo fosse buddhista"
Il Papa è alle corde, il Lama l'ha già messo sotto un fico a meditare e cerca di annoiarlo a morte leggendo degli stralci di Siddharta di Herman Hesse.
D'amico "che giocava nello Shalke 04 se non ricordo male".
Attenzione, il Papa sta per cedere, è nella posizione del fior di loto, sta per iniziare a cantare quando il Cardinal Bertone getta la spugna.
E' finita ecco l'arbitro che porta i due contendenti al centro del ring per la proclamazione del vincitore.
D'Amico "Restate sintonizzati con noi per il commento post match doppiato da Francesco Pannofino".
Attenzione, dagli spalti si alzano quattro cinesi che iniziano a sventolare dei renminbi in segno di protesta.
Pisapia si ripresenta sul ring con una massaggiatrice sotto braccio, ha un'aria decisamente rilassata.
E dichiara la vittoria ai punti del Papa.