giovedì 18 ottobre 2012

L'ultimo panino e me ne andrò


Come avrete potuto leggere più o meno ovunque, ieri il Mc Donald's in galleria ha dovuto chiudere per colpa della giunta fascista e comunista che ha assegnato lo spazio a Prada, dopo, udite udite, un bando di gara.
Ma non di solo bandi di gara si vive caro il mio Pisapia!
Dove potranno andare i ragazzini che marinano la scuola ?!? (Per inciso, sono favorevole a rispolverare la parola "marinare" invece che "fare sega" e anche di "maron" al posto di "marrone").
Ora quessa massa di menti abbrustolite dalle lampade dovranno fare ben 150 (e dico 150) metri in più per passare dalla JDC, dove hanno comperato vestiti da pirla all'ultima moda da pirla, camminando con le loro cuffie del Dr. Dre al collo, per mangiarsi un panino orrendo all'altro Mc Donald's, quello che si affaccia da una parte su Piazza del Duomo e dall'altra su Piazza Mercanti, che vuoi mettere rispetto ad avere davanti il Savini...
Questo la giunta non l'ha calcolato, la giunta non ha pensato al cuore, soprattutto al cuore di questi giovani.
Facendo 300 metri in più (perchè tanto alla JDC ci tornano pure dopo), questi ragazzi saranno un pochino più allenati, in questo modo allunghiamo di qualche giorno la loro inutile esistenza, prima che un infarto dovuto allo zio Ronald finalmente ce li levi dai coglioni.
Io stesso devo dire grazie allo zio Mac: mi ha salvato nelle vacanze studio in Inghilterra quando avrei dovuto mangiare il pocket lunch del college dove le cosce di pollo avevano ancora una parvenza di piume (Qualcuno di voi sa quanto dura l'incubazione della mucca pazza?), ed anche qui a Milano l'ho apprezzato più volte, in fondo quando c'è assoluta necessità è uno dei bagni più accessibili e nessuno ti fa domande se entri correndo e con dei goccioloni che ti rigano la fronte (Sindrome del Colon Irritabile).
Molto bravi i responsabili del marketing di Mac e sia chiaro che non ho nulla contro i frequentatori di Mac,  anch'io voglio poter scegliere la mia morte, in un'orgia di festeggiamenti per il diploma di un collegio femminile di Tallinn.
Ma cerchiamo di essere realisti, per mangiare un panino di merda a poco prezzo, posso anche attraversare la piazza, o fare 30 metri e andare da Burger King (tanto merda per merda), non riesco a capire come la gente possa considerare mantenere il Mac in galleria una lotta proletaria.
Ma forse sono io che ragiono male.
Forse avrei dovuto mettermi in fila anche io per i panini gratis, ma purtroppo dovevo lavorare.
Forse è meglio che vada da Foot Locker e mi compri le Nike High Top, a quel punto tutto questo forse avrà un senso.

martedì 16 ottobre 2012

Uomo basso tutto Picasso



Una volta in una discoteca in Croazia una mia amica è stata abbordata da uno pseudo skin head che appena saputo la nazionalità dell'amica le ha detto "Oooh, I love Italy! Michelangelo, Raffaello, Picasso!".
Ecco, a parte che credo si riferisse alle tartarughe Ninja, questo mi ha fatto capire la portata della fama di Picasso e se andate alla mostra a Palazzo Reale la cosa è ancora più chiara.
I visitatori non sono solo i soliti frequentatori di mostre per fini più o meno nobili, ma troverete anche, per dire, gente nata senza il gene del gusto, quindi possono leccare la maniglia di un gabinetto pubblico o vestire Boxeur des rues senza problemi.
Se volete un mio parere sulla mostra (ma ricordatevi che per me il film più bello della storia è "Fuga per la vittoria" e ogni volta che Pelè fa la rovesciata scende una lacrima sul mio bel viso) posso dirvi che, si....bella....ma non bellissima.
Le opere vengono tutte dal Musèe National Picasso di Parigi che è chiuso per restauri e quindi racimola soldi prestando i quadri in giro, ne avanzavano un po' e li abbiamo raccattati noi come i cugini poveri a cui arrivano le magliette smesse di Italia 90 del Bio Presto (il mio amico Lolly ancora si presenta a calcetto con quella e dei pantaloncini rosa di Andre Agassi).
Il mood della mostra è questo:
"Figata Picasso!"
"Hey ma dove è quel quadro della guerra in bianco e nero?" "Madrid"
"Quello cieco che suona la chitarra?" "Chicago"
"Quello con arlecchino? Quello della tizia sul pallone?" "Mosca"
"Quello con i girasoli?" "Quello è Van Gogh"
"Oh, guarda lo shop! Posso finalmente comprare una cartolina da usare come segnalibro quando leggo sulla metro 50 sfumature di voglia di cazzo"

In ogni caso ecco a voi 10 cose da sapere su Picasso prima di andare a vedere la mostra:

- Il suo nome per intero è Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y Annibali Picasso. Ha iniziato a far quadri cubisti per risparmiare tempo, visto che ci metteva una settimana a fare la firma.
- Nasce a Malaga, città che se no sarebbe stata ricordata solo per il gelato con l'uvetta e il rum.
- Ha vinto i premi Stalin e Lenin per la pace, che è un po' come vincere il premio Sasha Grey per la verginità.
- Era peniafobico, cioè aveva paura che, addormentandosi ubriaco, gli amici facessero foto appoggiandogli il pisello in faccia.
- Sposò la ballerina Olga Chochlova lanciando una moda seguita poi da Jeff Koons e Cicciolina e Cattelan e Victoria Cabello
- Morì di dolore quando Enzo Miccio gli disse che le magliette a righe lo ingrassavano.
- Attraversò il periodo blu e il periodo rosa, ma non capì mai fino in fondo il periodo ipotetico.
- Alcuni dicono che la sua pittura nasca dai suoi frequenti mal di testa. Fabio Volo deve soffrire di colite.
- Battuta generica su cubismo e cubiste.
- Se volete vedere Guernica, ma non volete sbattervi ad andare a Madrid, c'è la riproduzione nella libreria di Architettura del Politecnico, dove potrete anche ammirare futuri ingegneri in pile e calzini spugnati bianchi che vanno a studiare lì per cercare di accoppiarsi con giovani architette. Parlo per sentito dire...