martedì 8 marzo 2011

La festa della puzza di piscio

8 Marzo, auguri a tutte le donne.
No care, oggi è la vostra festa, state comode e sedute sul divano a guardare Sex and the ciy e Grey's anatomy tutto il giorno, non siete costrette a pulire casa. O almeno fino a mezzanotte. E se alle dodici e cinque non è tutto pulito come uno specchio preparatevi ad una doppia razione di cinghiate.
Ma quanti di voi sanno perchè l'8 marzo? Beh, direi tutti quelli che sono andati a leggerlo su wikipedia come me, ma per quelli che non ne hanno voglia ecco un breve riassunto.
Tutto nasce l'8 Marzo 1917 a San Pietroburgo, che poi per loro era il 23 febbraio perchè i russi son sempre stato un popolo di scansafatiche e si stracciavano il cazzo anche solo a cambiar le pagine del calendario che son rimasti al 23 febbraio 1917 fino al 1989 che dopo il crollo del muro han deciso di dare una pulita che arrivava gente.
Dicevo, l'8 Marzo 1917 c'era la guerra mondiale e le donne russe erano stufe, che voi non potete capire quanta polvere fa la guerra mondiale, non fai a tempo a passare il battitappeto che sei di nuovo pieno di macerie. Allora scesero tutte armate di Vorwerk Folletto, che è più facile a farsi che a dirsi, e affrontarono i cosacchi dello Zar.
"Senti Popov, fuori dalle balle che qui dobbiam pulire che con gli scarponi sporchi fai su un pantano che poi porti a casa e rovini la moquette" "Femmina, torna a casa ad inamidare le giacchette degli Ussari che qui stiam combattendo la prima guerra mondiale" "A parte che gli Ussari sono ungheresi e qui siamo in Russia, pezzo di ignorante, poi in ogni caso come fai a sapere che è la prima guerra mondiale?" "Ho un amico a Berlino, dice che c'è questo giovane con dei baffetti buffi, ha delle idee interessanti, voglio abbonarmi alla sua rivista..." "Vabbè, ma guarda che la guerra è finita" "Femmina, non mi fotti, è il 23 febbraio 1917, la guerra si chiama 15-18, così a spanne mancherà un annetto alla fine" "Ma quel calendario è sbagliato e poi è meglio fare in fretta e smetterla qui, che deve arrivare il comunismo" "Ah, quella roba di Vladimir Ilyich Ulyanov in arte Lenin? Dici che è una cosa buona" "Buona buona no, porterà, morte, fame e arretratezza fino al 1989, però almeno ci salverà da Rocking Rolling di Scialpi" "Se la metti così mi ritiro. Senti, bella patatina del Volga, sai che se ti radessi non saresti male..." "MAI! Il baffo è una conquista delle compagne femministe, trovo il tuo comportamento una dimostrazione del più becero fallocentrismo capitalista" "Mi sa che ho fatto una cazzata".
E così Lenin istituì l'8 marzo come la giornata internazionale della donna e poi propose anche di estendere il voto alle donne, che tanto il voto nella Russia comunista non valeva un cazzo, era come regalare un braccialetto ad un focomelico.
I vari partiti comunisti hanno poi tramandato questa festa negli anni rendendola lo splendore socialista che è oggi: la festa degli immigrati clandestini pakistani che ti vendono ciuffetti di fiori gialli che puzzano di piscio ai semafori.
Bel lavoro compagni, gran bel lavoro.

(Nella foto: la torta mimosa. Il segreto per essere più simile al fiore? Ricordatevi di aggiungere un po' di urina nell'impasto.)

4 commenti:

  1. ARGH, premesso il fatto che io detesto la festa delle donne, non pensavo ci fosse un cinico burbero che la disprezzasse a tal punto. Impressionata.

    Buona festa della pipì di gatto anche a te.

    xx Suze
    unamandriadicivette.blogspot.com

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  2. Cara Suze,

    il mio non è disprezzo, i miei son fatti storicamente plausibili. Più o meno. In ogni caso metto il tuo blog nei link di un certo spessore, che hai una foto figa e a noi basta poco per voler bene alle persone.

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  3. apprezzo la finezza della battuta sulla focomelia; e comunque la torta alla mimosa è buona, anche se puzza di piscio.

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  4. Io sull'8 marzo sapevo che venne istituito subito dopo il 7 marzo.
    Ma potrei sbagliarmi.

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