venerdì 23 dicembre 2011

Idee regalo Last minute


(Questo è un post tirato lì, ve lo dico da subito che così non vi fate illusioni)

Ogni anno promettete di non farlo ed ogni anno succede.
Vi siete ridotti all'ultimo e ora siete costretti a correre per la città a trovare qualche cagata da regalare ad amici e parenti.
I regali last minute ormai sono una prerogativa di Natale, un po' come l'infinita Messa di mezzanotte che l'ultima volta che sei andato in Chiesa era per il funerale della Zia Adalgisa che almeno quella mi regalava 50 euro a Natale e mi ci sbronzavo come una merda il 25 sera con gli amici.
Ma nel 2011 un regalo deve essere utile, non si possono gettare soldi a cazzo, quindi ecco delle idee per voi (tutte vere e verificabili tramite i link):

- Un coupon per uno sbiancamento anale
- L'offerta del giorno di Groupon per una coppetta mestruale (disponibile sia in small che large)
- L'app per rendere il proprio cellulare un vibratore
- Il profumo Vulva original
- Un cesto di carni varie: qui oppure qui
- Il comodo Brycolì per vostra nonna che fa fatica a sedersi nei cessi pubblici
- Una mazza da golf per pisciare con discrezione
- Un set di pesi vaginali che tenersi in forma è importante
- Un anello con pietra preziosa fatta con le ceneri del vostro caro estinto
- Un cazzo di niente (ora in offerta)

Dalla redazione di DDUM (tutti e due) i migliori auguri di buon Natale e un 2012 meno di merda del 2011.

mercoledì 16 novembre 2011

inserire qua titolo con gioco di parole su cinema italiano


Natale è alle porte ( e speriamo anche le luminarie di Mike Bongiorno in lorenteggio, eh ma a proposito, quando cazzo ce lo ridate Mike??) e siamo pronti all'uscita dei vari cinepanettoni. Tutto questo per portare l'attenzione sulla situazione del cinema italiano. Si, forse non lo sapete, ma abbiamo un cinema italiano. Massì dai quella cosa fatta da attori romani, girato sempre a Roma, con simpatiche battute in dialetto romano. Si dai quello! Quello con delle trame assolutamente avvincenti dove metà dei protagonisti sono, o si scoprono, gay o cornuti o tutte e due le cose allo stesso tempo. Dai, quel cinema italiano dove i protagonisti sono sempre gli stessi quattro, che i film mi sembrano puntate di una serie televisiva.
Quello che addirittura riceve soldi dal ministero della cultura e che allo stesso tempo si lamenta che glieli hanno tagliati!
Qui nell'affollata redazione di Diario di un Milanese abbiamo deciso, dopo un lungo brainstorming, di dare 10 consigli 10 per la rinascita del cinema italiano. Produttore, registi, attori ecco i nostri consigli.


1 - Far recitare Pier Francesco Favino in ogni film (se è impegnato, passare a Filippo Timi). 

2 - Girare un vero film d'azione (provate a pensarci, non ne esistono, a me di film d'azione italiani mi viene in mente solo Alex l'ariete). Ovviamente con esplosioni, sparatorie eccetera eccetera. O anche un film di fantascienza. Astronavi e affini (Non contiamo Nirvana di Salvatores perchè faceva troppo cagare. E c'era pure Christopher Lambert, garanzia di puttanata). Mi va bene un qualunque film che non sia una commedia romantica. Però ve lo immaginate un film d'azione americano dove il protagonista (chessò un Bruce Willis d'annata) dopo una giornata di ordinaria amministrazione torna a casa e trova Margherita Buy che interpreta la moglie/madre con problemi di depressione/alcolizzata/tossica/malata di mente? in Italia sarebbe così.

3 - Di nuovo sullo schermo Pozzetto e Montesano. Chessò un sequel di "Noi uomini duri".

4 - Inventare un modo per riprogrammare i nostri neuroni e dimenticarci di aver visto nel 1993 "Ci hai rotto papà". Ma anche "Io speriamo che me la cavo".

5 - Vietare a qualunque comico di Zelig e soprattutto di Colorado di fare film.

6 - Un film di Pupi Avati che finisce in una bella scazzottata.

7 - (Ri)portare sul grande schermo Amore tossico. Relegato ingiustamente a film di nicchia.

8 - Vietare categoricamente: A- scene in auto con inquaratura stretta sul protagonista che con le lacrime agli occhi canta disperato una canzone anni sessanta italiana (magari reinterpretata...) tirando pugni al volante. B - Tutta la famiglia in macchina che canta una una canzone anni sessanta italiana (magari reinterpretata...) ma senza tirare pugni al volante.
Si al papà in macchina che canta una canzone anni sessanta italiana (magari reinterpretata...) tirando pugni alla famiglia che ha le lacrime agli occhi.

9 - Se sei ciccione e con la faccia simpatica non devi per forza fare l'attore e recitare solo e sempre la stessa parte del ciccione simpatico ma sfigato (interpretato magistralmente da Giuseppe Battiston).

10 - Finalmente scena di pompino di Belen ai due dei Fichi d'India. In alternativa a De Sica che dice " A signorì te piace er biscione?"

venerdì 11 novembre 2011

L'arte del rimorchio

"Signorina, venga di là che le faccio vedere
il quadro della parte di sotto"
Ieri sono andato alla mostra di Cezanne a Palazzo Reale.
Io ADOOOORO l'arte e tutte le stronzate annesse, ma sappiamo tutti che gli artisti alla fin fine era spinti da un solo obiettivo: riuscire a raccattare un po' di figa (o ciò che più li aggradava).
Toulouse-Lautrec riusciva a trombare anche se era uno storpio, tanto che morì felicemente di sifilide, Gaugin era uno zozzone e dovette andare fino a Tahiti per fare turismo sessuale, poco prima di morire di, guarda caso, sifilide, ma dopo essersi accoppiato con una quattordicenne del luogo. Van Gogh ebbe una vita tristissima, ma ciò non gli tolse il piacere di riuscire ad ammalarsi di gonorrea, certo, vivere con una prostituta alcolizzata con il vaiolo non deve aver aiutato.
Manet? Sifilide. Benvenuto Cellini? Sifilide. E così via fino ai giorni nostri.
Se ci pensate, le artiste donne son state pochissime, perchè la donna ha meno difficoltà a racimolare, cioè, a parte Artemisia Gentileschi che era un cesso (è in corso anche una sua mostra a Palazzo Reale) e Frida Kahlo che assomigliava a Bergomi.
Quindi direi che è altamente giustificabile il comportamento di molti uomini che vanno alle mostre principalmente per beccare, altrimenti non si spiegherebbero tutti i vecchi che le frequentano in giacca e cravatta.
Però è importante prepararsi prima, imparare qualcosa dell'artista, della sua vita, delle sue opere per poi non fare la figura dei fessi davanti alla fessa.
Ecco alcune frasi da rimorchio da sfoggiare alla mostra di Cezanne, scritte direttamente da uno che non ha mai beccato ad una mostra:
- Lo sai che Cezanne era amico di Zola? Poi quello è andato al Chelsea e non si son più sentiti.
- Lui ha potuto dipingere perchè era ricco di famiglia. Lo stesso motivo per cui io posso star qui a far finta che mi piacciano i quadri. Può interessare?
- Sai che è morto di congestione? Se vieni di là in bagno ti faccio vedere cosa vuol dire.
- Era una persona burbera e scontrosa, finì a fare a botte con parecchie persone. Posso darti una botta per rinverdire i suoi fasti?
- Beh, in questa opera si vede perchè impressionò i pittori cubisti, anche se io, come cubista, preferisco sempre una bella figa.
- Hai visto come è ricorrente nei suoi dipinti la montagna Saint-Victoire? Da casa mia invece si vede il Resegone. Fra l'altro Re Segone è anche il mio soprannome, perchè sono molto solo.
- Il suo quadro che preferisco è "Bagnanti" perchè è il participio presente delle ragazze che mi vedono.
- Cezanne diceva...cito a memoria... "Voglio dipingere la verginità del mondo!", a me più modestamente basterebbe prendere la tua.
- Formazione degli impressionisti stagione 52/53: Monet, Manet, Degas, Cezanne, Pisarro, Sisley, Bazille, Cassat, Morisot, Caillebotte, Renoir. Quell'anno l'album Panini era figo perchè se lo disegnavano da soli.
- Hey, ho un cazzo di un metro e mezzo.

giovedì 3 novembre 2011

Animali del Baltico

Intervallo: Tallinn, splendida capitale della Pheega
A differenza de il_gio che viaggia andando a farsi un taglio di capelli di merda da un maghrebino sotto casa, a me capita di viaggiare veramente, tipo con gli aerei e compagnia bella.
E' sempre un problema dire dove vado, ad esempio questa volta son stato a Tallinn ed Helsinki.
Quando torni da Tallinn lo vedi lo sguardo degli altri che cambia:
"Sei andato a troie, eh?"
"No"
"Dai, sei andato a troie"
"No, davvero"
"Dai, non far finta di niente, me lo puoi dire. Sei andato a troie"
"Si, sono andato a troie, basta che la smetti".
Tallinn è una bellissima città medievale, capitale dell'Estonia, patrimonio dell'Unesco dove abbondano con le vocali.
Tiiu Kuik, giovane abitante di Tallinn
per cui è stata coniata la frase : esiste un Tiiu
Anche il WWF si è interessata alla città in quanto habitat naturale di una spece in via di estinzione: la Pheega.
Da una mia personalissima stima, circa il 93% delle ragazze di Tallinn appartengono alla famiglia delle Pheegae (plurale latino), tanto che quando un ragazzo estone si accoppia con una non pheega gli amici si complimentano con lui:
"Veramente complimenti! Avevi solo il 7% di possibilità di trovarne una così, ma lasciatelo dire, la tua Nele è veramente un cesso!"
"Grazie ragazzi, prima o poi ne troverete una anche voi"
Unico cesso trovato a Tallinn
Una volta arrivati a Tallinn non vorrete più andar via, ma se proprio dovete andare ad Helsinki potete prendere un fantastico traghetto con sala giochi, pub, fast food e un mercatino dove i finlandesi fanno la scorta di alcolici per un anno visto che a casa loro costano troppo.
In sole due ore sono arrivato ad Helsinki, ma volevo tornare a Tallinn a nuoto appena ho conosciuto il nostro distributore locale. Sappiamo tutti come i finlandesi siano persone pulite e abusino di xilitolo per mantenere i loro denti sani.
Ecco, il nostro distributore è l'uomo più sporco del mondo. I sedili posteriori della sua macchina sono una vera e propria discarica, ma con la raccolta differenziata che nel nord ci tengono a queste cose: bottigliette sul sedile di destra e umido a sinistra, in mezzo uno scatolone che solo verso sera ho scoperto contenere diversi pezzi di renna, perchè la settimana prima era andato in Lapponia e vuoi non prendere una renna macellata intera?!?
Questo bell'uomo usava infilarsi tra gengiva e labbro dei sacchettini di Snus, un misto mefitico di tabacco e sale che dona al tuo alito un afrore di ratto bagnato...morto...da un paio di giorni. A ciò aggiungete che alle 9.30 nel mercato coperto di Turku, come merenda, si è fatto una lampreda affumicata potete capire perchè fosse l'unico uomo con l'arbre magique gusto merda per migliorare l'ambiente della macchina. 
Lampreda: la colazione dei campioni finlandesi

Visto che in viaggio abbiam parlato molto gli si deve essere creata un po' d'aria, infatti continuava a fare sbuffettini per espellerla ed ogni tanto smetteva di colpo di parlare, dieci secondi di silenzio, ti guardava negli occhi e poi continuava il discorso interrotto.
Solo a quel punto iniziavi a sentire la puzza di merda.

lunedì 17 ottobre 2011

Tai-Chi tua

Poliziotto che vigila su praticanti di Tai-Chi
Ho letto un bel libro quest'estate. La misteriosa morte della compagna Guan. Ambientato in Cina, a Shangai per la precisione, dove il protagonista Cinese, Chen Cao, un ispettore di polizia cinese, si barcamena tra il Partito Comunista Cinese e le ricerche per la soluzione di un caso Cinese. Ad un certo punto nel libro il protagonista e una ragazza (cinese)  di cui è innamorato vanno al parco (cinese) a fare Tai-Chi. Forse è stato il libro, forse la mia repressa passione per le arti marziali nata guardando Grosso guaio a China Town, che han fatto si che mi prendessi bene per questa disciplina (cinese) e così qualche giorno fa sono andato a una lezione prova (italiana, andare in Cina sarebbe stato uno sbatti). 
Il tai chi è una disciplina letale. Cioè è talmente lento che se guardi uno farlo, rischi di morire di noia.
No, in verità, credo che sia una disciplina molto affascinante (ma questi sono problemi miei) e un po' mi illudo che un giorno lo praticherò sotto i pioppi secolari del parco di piazza Tirana sotto lo sguardo allibito degli zingari che escono dai furgoni dove hanno passato la notte.
La prima lezione mi è piaciuta molto. Certo la situazione era un po' (tanto) underdog. 
Il corso si tiene in una delle ridenti cittadine della cintura di Milano (nera secondo dan, in questo caso). Per la precisione in una palestra di una scuola elementare. Non c'era il Parquet lucido, nessuna porta scorrevole di carta e legno niente fontane o giardini zen.
Il che non ti catapulta in ambientazioni tipo  "La foresta dei pugnali volanti" o "Hero", ma risveglia ricordi tipo quando alla tenera età di dieci anni andavi a giocare a minibasket e c'era puzza di sudore e scarpe da ginnastica del mercato di Papiniano.
A parte questo i compagni di corso si potevano dividere in due categorie: quelli vecchi che sapevano già il fatto loro di tai-chi e quelli vecchi che avevano appena iniziato. Degno di nota, tra i tanti, un signore che era la copia precisa del Senatur solo che funzionava tutto e si capiva quando parlava e una signora di sessant'anni che secondo me ci provava con il maestro.
La lezione è durata circa un'ora e mezza con un sottofondo musicale che non centrava assolutamente nulla. Il cd di Allevi. Io dico, fai le cose Cinesi e metti sotto Allevi? Come se in un corso di pizzaioli cinesi usassero il cd degli Acqua. Ma vabbè. 
In questa prima ora e mezza di tai chi abbiamo imparato a muovere una palla immaginaria nell'acqua. Cosa che mi è valsa una mezz'ora di insulti da parte della mia dolce metà. Però devo ammettere che alla fine, la lezione, oltre a una grandissima e irrefrenabile voglia di fumare, male alle gambe e un accenno di sudore, ha portato un senso di rilassatezza e pace che nemmeno dopo una cannetta.

(I commenti sono aperti a quelli che vogliono prendere per il culo il_gio per la storia del Tai-Chi. KM)

martedì 11 ottobre 2011

Alla nostra età


Sono ancora tutto dolorante da sabato. Non fatevi strane idee, non ho fatto nulla di strano, è che ho passato il pomeriggio inginocchiato per terra a costruire la cucina provenzale della mia nipotina.
Non gliel'avevo regalata io, non regalerei mai nulla che richiede una giornata intera di assemblaggio, però ho avuto la fortuna di doverla costruire.
Mentre attaccavo antine in legno di finti forni a microonde, nella mia testa ronzavano diversi pensieri "Che cazzo ha di provenzale questa cucina?", "Ma non ce l'hai un papà per queste cazzo di cose?!?", "Se continui a frequentare lo zio, imparerai un sacco di parole nuove. Per le quali ti cacceranno dall'asilo". Poi ho pensato "Chissà cosa la aspetta".
Già, chissà come sarà la vita della generazione della mia nipotina. Si, perchè la mia (vi ricordo che sono nato nell'ottanta) sembrava la generazione più fortunata della storia, ma si sta rivelando una merda.
Siamo nati nella Milano da bere degli anni ottanta, Il nostro futuro sembrava dover sfrecciare a mille all'ora sulle nostre Hot Wheels sgargianti. La generazione con più benessere dall'inizio dei tempi. Aldo Serena e Nicola Berti in Piazza Liberty. Poi abbiam finito le elementari, ecco gli anni novanta, grande fermento culturale, ma noi eravamo troppo piccoli per capirlo bene bene. Il grunge di Seattle, la radio della macchina dei miei mentre mi portano a scuola dice che Kurt Cobain ha tentato di uccidersi a Roma. I giochi in DOS. In quegli anni persino uno come Emanuele Tresoldi diventava un campione, in Championship Manager, a: cd cm dir .exe.
Al liceo si inizia a sentir puzza di bruciato. Stavolta Kurt Cobain ci riesce. La tragedia della difesa dell'Inter: Andrea Seno, Gialuca Festa e i fratelli Paganin. Siamo una generazione senza ideali, dicono gli ex sessantottini ai posti di comando. Però, hey, le cose vanno ancora alla grande, i cd rom, internet, il punk californiano, i NoFX, i Green Day, in Italia i Derozer (da cui il titolo...).
Al liceo siamo stati cavie di qualsiasi ministro dell'istruzione, corsi di recupero, una maturità diversa ogni anno, libri sempre nuovi che i tuoi non li riuscirai mai a rivendere al Libraccio. Quella stronza di prof di biologia che ci ha insegnato che "l'universo si espande in modo buffo" e poi è chiaro che ti scannano agli orali. 
Però c'è la bolla internet, la borsa sale, dopo l'università avrò un lavoro meraviglioso e un attico a New York.
Poi il test d'ingresso all'università, scoppia la bolla internet, merda, 11 Settembre, MERDA, la borsa crolla, MERDA!, esci da ingegneria e sei poco più di un perito, MERDA!!, stage con rimborso spese. MERDAAAA!!!
"Io alla tua età ero già sposato, con una casa e un lavoro". 
Mamma, papà, andate a fare in culo.
Avete distrutto tutto quello che la generazione dei nonni avevano costruito, vi hanno dato un sacco di possibilità e voi le avete prosciugate fino all'ultimo. Ci avete lasciato con più benessere, ma senza futuro.
La nostra generazione ha sfiorato tutto quello che c'era di buono, ma non gli è rimasto in mano un cazzo.
E non voglio parlare della crisi per non scadere in slogan del cazzo tipo "Non pagheremo la vostra crisi". No, cazzo, la pagheremo noi per forza e credo che questo ci renderà più simili ai nostri nonni. A loro differenza non abbiamo avuto la guerra, ma stiamo conoscendo la fame, se non di cibo, di sicuro la fame di speranze.
Quindi, nipotina, una delle speranze che mi sono rimaste è che tu sia più fortunata, giuro che penserò anche a te quando sarò grande. Si perchè oggi si è giovani sempre più a lungo. A trentun anni ancora devo iniziare a vivere veramente.
Intanto ho finito di avvitare antine, ti regalo questo pianoforte per bimbi. Suonalo più forte che puoi, almeno terrai svegli quegli stronzi di genitori che ti ritrovi che ti regalano le cose e poi non le costruiscono.
(Nella foto: un messaggio positivo per i miei coscritti.)

venerdì 7 ottobre 2011

Rachid paruchiere uomm




NOTA BENE. non ho alcuna voglia di rileggere quello che ho scritto. Chi lo fa di solito non c'è quindi porta pazienza per mispelling maiuscoleminuscole paroleattacate.
 Se leggendo questo post percepisci discriminazione/razzismo o affini sappi che non era ASSOLUTAMENTE E IN NESSUN MODO mia volontà offendere nessuno o schierarmi contro i nuovi milanesi e la loro tradizione o cultura.

Detto questo.


Si sa, Milano ospita un numero indefinito di extrecomunitari proveniente da vari paesi del globo terracqueo…abbiamo equadoregni in zona corvetto, egiziani e altri in zona maciachini, e altrettanti fratelli musulmani in zona giambellino. Abitando da quelle parti (piazza tirana nome omen…anche se a tirana non sono prprio mussulmani) mi rendo conto che via giambellino, sopratutto dall'incrocio del ponte di santa rita in giu verso appunto piazza tirana si è parecchio trasformata negli ultimi anni. con i suoi pro e i contro. se prima le case popolari erano ad appannaggio esclusivo dei vecchi emigrati (leggi terùn) oggi ospitano i nuovi emigranti.
Tutta quella parte di giambellino è diventata un piccolo prolungamento del paese di origine dei nuovi arrivati. Voglio sottolinare che a me questa cosa piace. Ho trovato un fast food (piccolo, di una vetrina) marocchino che fa dei piatti eccezionali a prezzi economicissimi, un sacco di kebabbari (però poca qualità) e altri simpatici negozi che ti teletrasportano nelle via di marracash o tunisi. 
Ieri avevo l'assoluta necessità di tagliarmi i capelli e siccome i mie amici ricchioni del negozio 100Vetrine (si, si chiama prorpio così.) erano chiusi, ho optato per Rachid (leggi Rashid) parrucchiere uomo donna e altri caratteri arabi che non so tradurre…Parto ovviamente prevenuto sapendo che le culture sono diverse non posso certo aspettarmi lo stesso "servizio" di un parrucchiere italiano. Iniziamo male con una botta di sfiga dove vengo preceduto all'ingresso da altri due avventori (fortunatamente solo uno si sarebbe poi fatto fare i capelli). Il negozio è ok, non è certo una boutique di un hair stylist francese (tipo quella in centro dietro piazza fontana dove è very cool avere un trans che ti taglia i capelli). Il buon Rachid sta servendo un ragazzo marocchino (proprio quello nella foto).Parlano tra loro insieme a un terzo ragazzo amico di quello che si sta facendo tagliare i capelli. La tv trasmette (non ho capito con che decoder…) programmi dedidcati alle acconciature marocchine (o per lo meno filo-arabe). In successione ho visto anche dei cartoni animati in francese e un avvincente match della serie A marocchina (ho chiesto per sapere che squadre fossero). Purtroppo l'attesa si fa lunga, per rasare a zero i capelli del ragazzo rachid ci mette tipo 40 minuti, usando il rasoio elettrico. Le tempistiche sono quelle che sono…si sa che dall'altra parte del mediterraneo si vive con ritmi più blandi. Ma cazzo 40 minuti per un taglio rasato…poi viene servito quello entrato prima di me un signore (sempre marocchino credo) con i capelli un po lunghi che decide di farsi rasare tutto intorno alla testa e lasciare un po di capelli sopra…anche qua andiamo per le lunghissime…Ho praticamente finito tutti i  modi di ammazzare il tempo (ho anche aggiunto il negozio su 4Square) quando entrano 2 signore, un ragazzino e un altro ragazzo che salutano Rachid e gli altri avventori. Per mia fortuna il ragazzo più grande è un altro parrucchiere che mi fa accomodare sulla comoda poltrona girevole. 
"eccome li fasciamo?" "ma ti direi un po più corti di così" 
non faccio tempo a finire la frase che afferra il rasoio elettrico e parte. Ecco un po più corti di così vuol dire esattamente  dire un PO più corti di così; non a zero.
Il fatto che fossi senza occhiali e che mi avesse alsciato i capelli lunghi sopra mi ha preoccupato non poco. Gia mi immaginavo di dover tornare a casa a sistemare con un rasoio il danno procurato dal ragazzo…alla fine però il buon rachid/2 si guadagna la pagnotta e mi tira fuori un bel taglio che alla fine ci sta prorpio…
10euro (senza shampo!!!!) scontrino e 1 ora nelle tradizioni del magreb.
Viva l'integrazione!

lunedì 3 ottobre 2011

Ricordi di gioventù


E poi c'era anche quel bambino strano.
Te lo ricordi tu il nome di quello lì? Dai, quello che stava sempre in prima fila, con la faccia smorta da segaiolo.
Passava le giornate a studiare e poi andava malissimo a scuola. Gli insegnanti non potevano neanche dire "è intelligente, ma non si applica" alla madre.
Si, che poi poveraccio, con la madre che si ritrovava. La vedevi fuori da scuola con vestiti appariscenti e sempre con un uomo diverso e nell'ingenuità di bambino ancora non sapevi bene cosa volesse dire il termine zoccola.
Massì, dai, quello che durante l'intervallo leggeva sempre i fumetti. "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità" gli dicevamo per prenderlo per il culo, lui rispondeva sempre "Si però prima o poi avrò un potere così così e niente responsablità e allora potrò fare lo stronzo". 
Quel giorno l'ho picchiato, me lo ricordo bene perchè avevo la maglia con il numero 8 di Nicola Berti e lui mi ha detto "Ma lo sai che Nicola Berti è un ricchione e sta con Serena?".
L'ho costretto a calci a baciare la maglia, proprio sulla scritta felpata Misura. Ha detto che l'avrebbe fatta pagare a tutti noi interisti. Io gli ho infilato la testa nella tazza del cesso.
Che poi a lui il calcio piaceva, però era veramente negato. Quando si facevano le squadre veniva anche dopo il ciccione da mettere in porta, e visto che eravamo in numero dispari non poteva giocare.
Restava sulla panchina a bordo campo e diceva che faceva l'arbitro. Un po' come quelli che non hanno le palle o le capacità di fare il poliziotto e fanno i vigili, oppure non sono neanche esseri umani e fanno gli ausiliari della sosta.
Un giorno ha urlato "fallo" durante un'azione solitaria di Alfonsino, pluriripetente della terza b che faceva paura pure alle suore.
Alfonsino l'ha sollevato da terra per i capezzoli e l'ha portato in bagno, non l'abbiamo mai visto uscire di lì, ma quando è tornato Alfonsino si stava ancora pulendo le nocche sulla maglia nerazzurra che suo padre era riuscito a fare autografare a Pierino Fanna qualche anno prima.
Dopo quel giorno non l'abbiam più visto.
Dicono l'abbiano portato all'ospedale mentre ancora vaneggiava sulla vendetta e sui suoi poteri.
Dicono sia stato in cura anche per un po', ma che in fondo non sia mai del tutto guarito.
Non è mai venuto a nessuna pizzata di classe, alcuni dicevano che l'avevano visto in giro con una moglie che era la copia sputata della madre, zoccola uguale.
Nessuno ne ha mai sentito la mancanza.
Ogni tanto rispolveriamo la sua foto alle cene di classe.
Beh, con quella faccia lì si capiva subito che non era uno molto sveglio.
Chissà che fine ha fatto.

venerdì 23 settembre 2011

C'eri tu in perù? non ti incazzere più!



Comunque io c'ero. Ci sono stato un bel mese abbondante…d'altra parte quando per una volta nella vita hai agosto di ferie perchè cambi lavoro perchè non approfittarne? Perchè non andare in un posto esotico, pieno di belle ragazze, con il mare cristallino e dove poterti rilassare? ecco, perchè? infatti sono andato in Perù a lavorare in una missione e a fare un po' di turismo. Ovviamante tutte le cose tipo mare cristallino relax e belle donne non sono ancora state scoperte in Perù. Però hanno delle montagne altissime e coltivano le patate a 4000 metri. Inoltre si bullano di avere un sacco di patate diverse, la maggior parte delle quali, ai nostri occhi occidentali, sembrano marce. 
In perù ho trovato un sacco di cose interessanti. Ve le elenco:

1- Non esistono fazzoletti di carta. non li vendono, non li usano. il problema è poi lavare le maniche delle giacche.

2- I modelli di riferimento cinematografici non sono molti…tendenzialmente solo Vin Diesel. Il problema è che su tutti i bus ti fanno vedere (per i viaggi lunghi) i vari Fast and furious (se va bene puoi trovare anche "Commando" con Schwarzenegger) e che sui mototaxi mettono led da tutte le parti ma non producono esattamente lo stesso effetto…

3- Nella casa alla quale lavoravamo per costruire un tetto, avevano un calendario settimanale impeccabile. Il lunedì la bambina era pulita e la domenica sporchissima. In mezzo tutti gli altri giorni e i relativi gradi di sporco.

4- Se un autobus è in ritardo sulla partenza (il più delle volte è in ritardo principalmente perchè l'autista è finito chissà dove) i passeggeri peruani (io non mi sarei mai permesso) cominciano a fischiare e a battere i piedi.

5- I lama sono degli animali simpaticissimi. Tranne quando ti inseguono per mangiare quello che hai nello zaino.

6- La coca (foglia) la trovi praticamente ovunque (al mercato o nell'angolo tisane del tuo Hotel/Ostello) ma masticarla fa sempre e comunque schifo. L'inka cola la trovi ovunque pure lei, ha una bella etichetta, è gialla ma comunque fa schifo.

7- Affidarsi ad agenzie di viaggio locali può avere i suoi lati negativi. La nostra guida era spocchiosa, logorroica e traduceva tutto in inglee e spagnolo. 

8- Io non sono certo famoso per l'altezza, ma i letti peruani erano corti anche per me. Va bene tutto, ma fateli 20cm più lunghi (e anche larghi).

9- A Cusco (o Cuzco, che dir si voglia) ci si va anche per vedere una pietra con dodici angoli che io mi credevo chissachè. trovate anche altre motivazioni per andare a Cusco (o Cuzco, che comunque merita)

10- Lima è una delle città più incasinate e inquinate che abbia mai visto. Imperdibili le micro (piccoli bus a massimo 10 posti) e i bigliettai a bordo che ti mettono ansia anche solo pronunciando con una velocita di guinness dei primati (ma di quelli sfigati) le destinazioni del bus sul quale sei appena salito..."Arequipa,Arequipa toda arequipa toda arequipa baja baja baja baja sube sube sube arequipa toda arequipa." così ma più veloce.
11- In perù tutti i "viaggiatori" sono li per il viaggio della vita. Ritrovare se stessi, vedere gli occhi dei bambini poveri, confrontarsi con la grandiosità della natura...poi appena vedono un po di figa non capiscono più un cazzo.

12- Vorrey essere il proprietario della lonely planet. Era il libro più diffuso dopo la bibbia.

13- Se trovo il proprietario della lonley planet gli faccio un culo così metà dei posti che abbiamo scelto per mangiare o dormire erano chiusi o avevano cambiato gestione (in peggio credo).

14- Se vuoi diventare amico di un tassista peruano digli che sei italiano, possibilmente di Firenze e che il tuo giocatore preferito è Vargas. Vi porterà adestinazione senza rapine ma senza smettere di parlare per un secondo.

15- Ai peruani piace scrivere sulle montagne. Devo ancora ancora capire come facciano, non hanno esattamente l'attitudine di una popolazione così organizzata da riuscire a scrivere delle scritte enormi sulle montagne.




giovedì 8 settembre 2011

Non dite che non ci avete mai pensato


Scusate la lunga assenza, ma il ritorno al lavoro è stato parecchio impegnativo.
Devo ammettere che però non mi è pesato più di tanto.
A me piace il mio lavoro e mi trovo bene con il mio capo ed in ogni caso non direi mai il contrario che metti che quello va a leggere il blog e mi ritrovo su una strada, sarebbe alquanto spiacevole.
Però per me non è sempre stato così, ne avevo già parlato un po' qui.
Nei miei lavori precedenti i miei due capi (un vecchio e una culona) mi hanno, in ordine sparso:
molestato in diversi modi, dato scadenze importantissime per lavori che sono ancora sul mio computer (come test non ho consegnato i file per vedere quando me li avrebbero chiesti, sono sul mio desktop datati 2007), ruttato in faccia, scoreggiato fragorosamente, lasciato in una cella frigorifera per tre mesi, fatto aggiustare diversi computer che avevano a casa, ma soprattutto mi hanno esasperato e fracassato i maroni lasciandomi marcire a non fare un cazzo tutto il giorno.
Ero arrivato ad una sofferenza quasi fisica e si, volevo vederli morti.
All'inizio pensavo solo a piccole rappresaglie, tipo cementargli una tazza del cesso nella quale avevo cagato davanti alla porta del box, o cagargli nella valigetta (si, sono abbastanza monotono, le mie fantasie di rappresaglia riguardano sempre la cacca).
Poi son passato a sperare nella morte, soprattutto per il vecchio. Quando ritardava ad arrivare in ufficio in inverno speravo in una lastra di ghiaccio, una piccola disattenzione e via, una vecchia vita strappata ai suoi cari troppo tardi. Mi ero immaginato anche il funerale, i miei colleghi a fingere commozione, sua moglie che si avvicina a me dicendo "Eri come un figlio per lui" e io che a queste parole mi tiro giù la zip dei pantaloni e piscio sulla sua tomba, ottima alternativa alla cacca.
Per fortuna prima di arrivare a fare io ciò che la natura evidentemente non si decideva a fare, ho trovato un nuovo lavoro.
Grazie a queste mie esperienze son riuscito ad immedesimarmi nei protagonisti di "Come ammazzare il capo...e vivere felici" (titolo orrendo), cioè in due di loro, ancora non riesco a capire quello che non si vuole trombare Jennifer Aniston che, nonostante l'età, è pur sempre una bella figa e nel film lo dimostra ampiamente.
Cast ottimo con Kevin Spacey come sempre psicopatico, Colin Farrell brutto e pervertito, Jamie Foxx pseudo criminale, Jason Bateman che io ricordo per Arrested Development, ma ha fatto mille altre cose, Jennifer Aniston in versione porca, Jason Sudeikis che l'ho già visto in qualche film del cazzo, ma non mi ricordo quale e poi un altro tizio stupido che non avevo mai visto.
Film divertente stile "Una notte da leoni" che fa ridere e si guadagna i suoi 6 euro del mercoledì, che a volte è anche giusto andare a vedere una bella cagata ad impegno zero al cinema.
Ma finisco sempre a parlar di cacca in questo post?

Voto in stelline: 3,5/5
Voto in capezzoli: 2,5/5

venerdì 29 luglio 2011

VIP al lavoro

La rubrica più formante ed informante dell'estate è di certo "VIP al mare" su corriere.it, dove si può ammirare la grande capacità e la determinazione di VIP più o meno conosciuti nel non fare assolutamente un cazzo, ed ecco perchè DDUM presenta una rubrica che non troverete in nessun altro blog:

VIP al lavoro

Melissa Satta (Boston, 7 Febbraio 1986, Acquario) beccata nel suo turno serale nella stireria della Tintoria Alberti di Milano. I più maliziosi dicono che stia preparandosi per stirare le mutande in vista del matrimonio con Osvaldo, l'elettrauto di Viale Liguria che le ha rubato il cuore.
Emanuele Filiberto (Ginevra, 22 Giugno 1972, Cancro) fa gli occhi dolci alle clienti con la sua solita battuta "Le piace il mio gamberone?", ma deve stare attento che non venga lanciato un ananas dalla vicina bancarella della frutta della moglie Clotilde.
Costantino Vitaliano (Milano, 10 Giugno 1974, Gemelli) sempre attivo e in movimento in un'immagine rubata da un nostro paparazzo mentre "surfa" il suo camion dell'Amsa. Quando entra in una discoteca tutte le ragazze si voltano. Sarà per i suoi occhi penetranti o per il suo odore, altrettanto penetrante?
Simona Ventura (Bentivoglio, 1 aprile 1965, Ariete) in uno scatto nella cucina dell'Osteria Porca Vacca (Piazzale Lavater, Milano. Aperto tutti i giorni). Il suo sguardo fiero e il mento volitivo dimostrano che per lei il cibo non è un gioco e che è pronta per fare il dittatore di un piccolo stato mediterraneo.
Fabrizio Corona (Catania, 29 Marzo 1974, Ariete) non soffre la fatica e annega nel calcestruzzo i suoi dispiaceri per la fine della storia d'amore con Raluca, la badante rumena del signor Natalis del quarto piano scala B.
Alessandro Del Piero (Conegliano, 9 Novembre 1974, Scorpione) e Andrea Agnelli (Torino, 6 Dicembre 1975, Sagittario) ridono in catena di montaggio per la battuta del compagno Aziz, nuovo rappresentante sindacale della loro catena di montaggio, su quegli sporchi maiali dei padroni.
Valeria Marini (Roma, 14 Maggio 1967, Toro) è stanca verso la fine del suo turno, ma non rinuncia al vezzo di un fiore tra i capelli. Che sia quello che ha fatto capitolare lo scapolo più ambito della fabbrica, il caporeparto Criscuolo?

(Da domani io sarò ufficialmente in ferie. Non prometto aggiornamenti, voi passate in ogni caso a salutare, mandateci delle cartoline, divertitevi e ricordatevi che il domopak non può essere sostitutivo di un anticoncezionale)

mercoledì 27 luglio 2011

Flipper non mangiava yogurt

A me piacciono gli animali. Sono la dimostrazione dell'esistenza di Dio, si comportano sempre in modo sincero e molti di loro in umido sono eccezionali.
Belli, gli animali, belli, ma stupidi, mamma mia quanto sono stupidi. Rendetevi conto che gli uomini riescono a dominare la terra pur avendo tra le loro fila Pierluigi Diaco.
Pensate solo a quante specie sono in via di estinzione o hanno già stirato le zampe, mentre l'uomo anche il più inetto riesce a sopravvivere ed anche ad accoppiarsi a prezzo ragionevole.
Il Dodo si è estinto da solo strozzandosi con una orrenda collanina di Pomellato, i Panda stanno scomparendo perchè per loro è troppo sbattimento alzare il culone bianconero per andare a prendersi il bambù e la Crocidura di Harenna si sta estinguendo perchè è un orrido ratto che fa schifo al cazzo.
Anche un sacco di scimmie sono a rischio estinzione, ma almeno loro hanno tentato di ribellarsi, ci hanno regalato l'AIDS.
Che poi, ci avete mai pensato, come ha fatto una malattia a passare dalle scimmie a noi?
Il paziente zero dell'AIDS era uno steward omosessuale, ora, sono l'ultimo che vuole giudicare le abitudini sessuali di una persona, ma cazzo, dovevi proprio farti inculare da un gibbone?
Lo sapevi già prima che non era una cosa particolarmente igienica.
In ogni caso chiedete a chiunque: qual è l'animale più intelligente del mondo? Il delfino.
Il delfino è proprio intelligente intelligente, salta nei cerchi, riconosce le parole, ha un buco di culo in testa e sa risolvere il quesito con quella zoccola della Susi.
E allora perchè continua ad entrare nelle scatolette del mio tonno pinna gialla e ad inghiottire i miei sacchetti della spesa?
Cosa c'è di tanto allettante in una busta di plastica? Vengono eccitati sessualmente dal marchio Carrefour?
Così per salvaguardare i parenti di Flipper ci ritroviamo a dover usare sacchetti puzzolenti, costosissimi e che non sopravvivono neanche al tragitto cassa-macchina.
Io ormai compro solo cose sferiche, visto che il minimo angolo appena accennato crea uno squarcio nel merdoso sacchetto.
Ho perso il paradiso per le bestemmie dovute ad uno yogurt che ha aperto le cateratte della mia spesa a qualche metro dalla mia macchina.
Poi alla fine siamo sicuri che piacciano ai delfini? Li hanno testati? Non è che io faccio tutto sto casino e poi questi muoiono lo stesso, vero?
"Dottore, i delfini continuano a morire!"
"Questi bastardi riescono lo stesso ad usare i sacchetti per l'autoerotismo alla David Carradine!".
Rimpiango i bei vecchi sacchetti non degradabili.
Selezione naturale a marchio Coop.
E poi, in tutte quelle puntate, Flipper che era così intelligente non si è mai ingroppato Jessica Alba.

martedì 19 luglio 2011

Le scoperte dell'umanità

La storia è chiara: le invenzioni sono colpi di genio, le scoperte sono colpi di culo.
Pensate a Colombo con l'America, lui in realtà credeva di arrivare in India. Non potete neanche immaginare la sua delusione, soprattutto quando ha assaggiato il pessimo tikka masala dei Maya.
Anche i primi accoppiamenti devono essere stati terribili, non c'era mica il libretto di istruzioni.
"E così, cara, ti piace?"
"Cosa?!?"
"Ti ho chiesto se ti piace!"
"Cosa?!?"
"HO CHIESTO... vabbè, lascia stare, allora segnamo, nell'orecchio non funziona".
Pensate all'inizio dei tempi come deve essere stato difficile capire ciò che era commestibile.
"Hey, lo zio ha scoperto che quelle bacche rosse sono velenose"
"Si, ma io ho scoperto che lo zio è commestibile. Petto o coscia?"
Ai giorni nostri è sempre più difficile fare scoperte, poi in ogni caso devi essere veramente un fottutissimo tossico bruciato per far certe prove.
"Oh, è finito il crack"
"Cazzo, cazzo, cazzo, e ora? Cazzo!"
"Ho un idea! I sali da bagno di mia madre!"
Certo che questa scoperta apre un sacco nuove frontiere dello sballo (come titolerebbe TGcom). Ecco alcuni consigli non ancora testati da anima viva che potete dare ai vostri amici tossici:

Un clistere con l'Anitra WC (che ha anche il beccuccio ed è comoda).
Leccare l'ascella di un artista di strada.
Ascoltare un cd intero di Paolo Meneguzzi.
Infilare l'uccello nella presa della corrente.
Mangiare i podotti BIO dell'Esselunga di Fukushima.
Essere un giornalista sportivo e dire che Andrea Agnelli è un coglione.

Visto che il nostro è un blog scientifico/divulgativo, vi preghiamo di farci sapere come è andata scrivendo di fianco alla sostanza sballo o morte a seconda dell'esito. Pubblicheremo poi i risultati sulla rivista del settore "Mani di fata".
(Nella foto: Ho finalmente scoperto chi mi ricorda...)

giovedì 14 luglio 2011

L'unico No Gas buono è il No Gas Giuliani

E' un po' che non scrivo, devo ammettere che non sono dell'umore adatto da un po'.
Però oggi è diverso, oggi la giornata è iniziata bene.
Uscito dal box mi ha salutato il solito manifesto di Lucenzo. Buona giornata anche a te Lucenzo, prima o poi scoprirò chi cazzo sei. 
Giro per prendere la strada principale, e alla mia destra ho padre e figlia su una bicicletta.
Lui davanti, biondo, abbronzato, giovanile, uno di quei papà moderni che dicono no alla benzina, ma si a valsoia e allo stick per il contorno occhi. La sua bambina seduta dietro, lunghi capelli ricci biondi, si vede che è contenta di passare la vacanza con il suo papà moderno.
Poi la ruota davanti si è piegata e tutti e due si sono scartavetrati la faccia sull'asfalto.
Ooooh, che godere.
No, perchè la gente così a me sta sul cazzo.
Son quelli che poi ti criticano per la tua macchina "Ma tu ti rendi conto di quanto inquini usando la macchina ogni giorno?".
Si.
Ma grazie ad un abile sistema di filtri studiato da ingegnosi ingegneri (lo dice la parola stessa), io mica mi respiro il mio smog. Lo butto in giro solo per gli stronzi come te.
Tieni presente che faccio trenta chilometri al giorno per andare al lavoro in parte su strade in cui, grazie a Dio, le biciclette son vietate.
Considera poi che con sto cazzo di caldo, una volta arrivato al lavoro in bicicletta puzzerei come un cassonetto il giorno dopo il mercato del pesce. Un cassonetto che si è fatto quindici chilometri in bicicletta sotto il sole per andare al lavoro.
E poi, che cazzo di lavoro fai che puoi girare libero e felice come una farfalla in bicicletta con tua figlia a quest'ora?!? Farti respirare un po' di merda mi sembra il minimo per la tua evidente ostentazione di benessere.
Il fatto che la vostra faccia si trovi spalmata su gran parte di Corso Lodi è stato un dono divino.
Grazie, a buon rendere.
Si, questa sarà una buona giornata.

giovedì 30 giugno 2011

Il più grande spettacolo dopo mio nonno

Il nonno di un mio amico è malato, ha l'alzheimer, cioè, è completamente rincoglionito, scientificamente parlando.
Di solito lo tengono sedato perchè non faccia casino, ma un giorno, complice il fatto che il mio amico stesse cercando di ingropparsi la badante moldava, il nonno non aveva preso le medicine ed è stato lì che è cominciato tutto.
E' scappato sul balcone ed ha iniziato a far discorsi sulla resistenza intervallati da ampi brani di faccetta nera (ha un rincoglionimento bipartisan). Sotto le finestre del mio amico iniziava a formarsi un gruppetto di persone. 
Uscito dalla camera da letto ancora con in bocca il sapore di zeama de gaina, il mio amico ha osservato il nonno cantare a squarciagola "Il pinguino innamorato" e un altro paio di canzoni del repertorio del Trio Lescano, intervallate da frasi scommesse su politica, ecologia, ma soprattutto figa.
Più lo spettacolo andava avanti e più la gente sotto la finestra aumentava.
Al termine dello show un pubblico esultante ha salutato il nonno che usciva pisciando addosso ai suoi fan.
Il mio amico ha sempre voluto molto bene a suo nonno e gli dispiaceva vederlo seduto tutto il giorno a non far niente e ha accolto lo spettacolo come un bel diversivo.
A questo aggiungete che il mio amico è disoccupato e quindi bisognoso di soldi, anche per mantenere la moldava. 
In più si sappia che il mio amico ha fatto la Bocconi, quindi ha fiuto per gli affari, ma soprattutto è un pezzo di merda. Il giorno dopo ha iniziato a far pagare un piccolo obolo per lo spettacolo del nonno, in modo da guadagnarci qualcosa. Contate che poi risparmiando sulle medicine del nonno, dopo circa un mese iniziava ad avere un bel gruzzoletto e gli spettatori erano sempre di più, tanto che ad un certo punto bloccavano completamente la strada.
A quel punto i vicini invidiosi hanno chiamato vigili e polizia che, ironia della sorte, sono arrivati esattamente nel saluto a base di piscio del nonno.
Circonvenzione di incapace hanno detto.
Al processo sono state dette molte cose, ma come in un film americano, memorabile è stata l'arringa finale dell'avvocato (un altro nostro amico avvocato, arbitro e juventino, quindi con una moralità pari ad un termosifone):
"Si, il mio cliente può aver sbagliato, ma vogliamo veramente puntare il dito verso di lui?!? Questa storia mi ricorda la pagliuzza e la trave di biblica memoria.
Sarebbe più giusto puntare il dito verso di noi, verso la nostra società che presenta modelli profondamente sbagliati.
Alla fine Vasco suona a San Siro senza che nessuno venga indagato per circonvenzione di incapace. Anche se in quel caso, forse, gli incapaci sono gli spettatori.
Ho concluso"
Il mio amico è uscito dal tribunale tra gli applausi da uomo libero, mentre suo nonno intervistato da Mollica si è dimesso da rincoglionito, ma ha detto che ogni tanto continuerà a pisciare sui passanti.

giovedì 23 giugno 2011

Marcità (dopo la maturità)

La generazione dei nostri nonni venne rappresentata dalla generazione perduta di Hemingway, i nostri genitori hanno avuto come inno My Generation degli Who, noi veniamo rappresentati dalla Vita spericolata di Vasco Rossi. I giovani di oggi sono dipinti da Tamarreide. E' in questo anticlimax che si inserisce la maturità di quest'anno.
I maturandi di quest'anno possono considerarsi una nuova generazione visto che quando son nati quelli della mia età avevano già cominciato a farsi le seghe e poi, dai, mica li vorremo confondere con noi?!?
In ogni caso non vogliamo perdere contatto con le nuove generazioni ed è per questo che abbiamo contattato Marcoddinci, giovane maturando di cui nessuno ha mai capito il vero nome, per avere la brutta del suo tema di maturità.(Nella foto Marcoddinci si prepara per la nottata di studio con gli amici).

Argomento: Siamo quel che mangiamo?

No.
Minchia zio, cazzata.
Tipo che io mangio le patatine e divento una patatina. Anche se a me piacicono le patate, mica son ricchione. Oh, Enzo Miccio, il pesce piacerà a te mica a me! Vedi questo.
Se uno diventa quello che mangia io minchia mi mangerei tipo uno squalo che è il mio animale preferito. Me lo son fatto tatuare sul polpaccio solo che non è venuto troppo bene e tutti mi chiedono perchè mi son tatuato la Bonino.
Lo squalo ha due cazzi.
Vero, l'ho sentito in tv. Lo squale riesce a sentire l'odore del sangue da chilometri di distanza, come Ninetto il pazzo.
Una volta ero fuori dallo stadio con Ninetto che dovevamo entrare alla sud per Milan Atalanta (Pato, Pato, Borriello), ha mollato la salamella ed ha iniziato a correre fino ad una rissa che stava 200 metri più in là. Giuro.
Che poi anche lì mica son diventato una salamella anche se la mangiavo.
Per tornare al discorso dell'inizio.
Che poi non ho letto tutto bene bene, però minchia ci mettevo un'ora solo a finire la traccia che poi parlano di politica alimentare e a me la politica non piace che son tutti uguali.
Tranne Ventola, che quello è ricchione. Che poi io non ho niente contro i ricchioni se stanno al loro posto e non mi danno fastidio (cit. Cristiana di Tamarreide ndKM). La loro libertà finisce dove inizia il mio culo.
Ecco, forse loro hanno mangiato troppi finocchi. Scherzo. Bisogna rispettare gli altri anche se sono interisti che son tutti ricchioni poi.
In ogni caso io ho bisogno della maturità che se no non mi pigliano al negozio. 
Vi prego.

Inviato da iPhone

giovedì 16 giugno 2011

Pubblicità processo

A me piacciono le pubblicità.
Quelle fatte bene, però, mica come quella della carne in scatola che poi parli come un pirla. Mi vedo già la vita del ragazzino rovinata dalla pubblicità. Già lo avevo scambiato per Lenticchia di Solletico, poi figuratevi come potrà essere segnato in futuro, il tunnel della droga lo aspetta a braccia aperte "Dammi una dosenthal di eroinenthal". Ci scommetterei, sull'over naturalmente.
Per fortuna ci sono ancora le reti locali che nello splendore del digitale, tra trasmissioni di calcio e vallette sovrappeso ti propongono una casa vacanze con finiture di prestigio alle pendici delle prealpi orobiche.
Le travi a vista battono di certo il pelato che vuole piazzarmi un marchingegno dal design accattivante (solo per lui) per farmi in casa l'acqua gassata, io quello lo odio.
Certo, anche su queste emittenti una volta c'erano delle chicche che ora non si riescono a superare, tipo "vedo tutto da quassù Moroelettrica è laggiù" con il supereroe sfigato che conquistava la tipa a colpi di tostapane, o "gira gira gira scegli Rotowash", ed il "Guarda", vogliamo parlare del Guarda?!? Puliva qualsiasi cosa, scioglieva il grasso quasi quanto il Bogumil e poi è arrivata lei, la regina.
SCIURA MARIAAAAA!!!
Katia arredamenti. Avrei passato le ore a sentirla urlare, lei e quel tamarro di suo figlio Denis che nel tunnel della doghenthal mi sa che c'è sempre stato per sopportare la madre.
"Sciura Maria, dicci che posto vorresti vedere, andremo noi per te!" e poi facevano la trasmissione da posti di sogno per pensionati, tipo Sirmione, San Martino di Castrozza o la splendida Fortunago.
Non so chi però, voleva andare a San Vittore, e Katia l'ha accontentata, tanto più che Denis lì dentro già conosceva qualcuno.
Chissà come sarà arredata bene la loro cella.
L'unica vera delusione è stato leggere che Katia non si chiama Katia.
Caterina.
Magari neanche Denis si chiama così, potrebbe essere uno squallido Daniele.

martedì 7 giugno 2011

Le grandi inchieste di DDUM: Europa Europa

Vi ricordate quando Fabrizio Frizzi telefonava a cazzo in casa della gente e dovevano rispondere Europa Europa per vincere?
Io si.
Così, tanto per fare un po' di revival, non è funzionale per il prosieguo del post.
Per cercarla son finito qui, nella lontana Polonia, terra aspra, ma ricca di emozioni.
Il popolo polacco è abituato ad venire aconquistato, ma quella gelida sera, quando l'hanno vista per l'ultima volta, non è stato così.
Ci pensavo mentre il mio treno attraversava il confine tra Germania e Polonia, come cazzo si può pensare di cavare qualcosa dalla Polonia?!?
Perchè uno dovrebbe pensare di venire qui a cercare successo e fortuna. Mi immagino i giovani soldati nazisti che avrebbero dato la vita per il loro fuhrer mentre attraversavano urlando il confine entrando in paesi come  Swiebodzin "Ma niente niente vuoi vedere che quello con i baffi buffi è solo un pazzo?!?"
Eppure anche i comunisti hanno infierito sul popolo polacco, gli hanno tolto la libertà, ma gli hanno lasciato la fame, che può sempre servire.
E mi ritrovo per le strade di Poznan a chiedere in giro, ma voi li avete visti? Avete capito cosa stava succedendo quel giorno lì?
"Sono arrivati da conquistatori, ma in punta di piedi, senza colori sgargianti nè niente" dice Adam N. venditore di moquette e pavimenti resilienti.
Szymon sorride da dietro il suo bancone della reception dell'Hotel e birreria Brovaria a Stary Rynek in pieno centro "Si,si, me lo ricordo, son passati qui davanti, il loro capo parlava una stran lingua. Cosa vuol dire vouednehfunabriaond in italiano?"
Un cazzo, caro Szymon, mica lo capiamo noi quello lì.
"E tu l'hai visto?" chiedo a Monika, giovane e sottilissima donna dagli occhi sognanti azzurri e forte di petto.
"Si, l'ho visto, però rimettilo nei pantaloni".
Qui pare che tutti se lo ricordino quel giorno.
Dannata patria, perchè ti dimentichi della tua storia.
In Italia non si trova più traccia.
Della Juve in Europa proprio non si ricorda nessuno.

martedì 31 maggio 2011

Nuovi trend milanesi

Ieri grande festa in piazza del Duomo, a me non sembrava il caso di andare perchè alla fin fine era solo una Coppa Italia. In ogni caso oltre alla grande vittoria dell'Inter c'è stata anche quella cosa dell'elezione del sindaco. Milano, che è sempre la città più avanti delle altre in Italia, ha deciso la tendenza dell'anno: il rosso o l'arancione.
I maggiori trend forecaster prevedono il crollo della moda del loft sostituito dalla baracca, se possibile autocostruita. Novità anche nello slang milanese dove il termine zingaro verrà sostituito da Gipsy, che è più modaiolo. A parte i Gipsy King che stanno ancora lì a cantare volare e hanno rotto il cazzo, spero che il sindaco prenda una dura posizione contro di loro.
Ancora da vedere se anche il trend muslim prenderà piede, sicuramente non nella mia zona che ci sono i Latin Kings che hanno delle mega Madonne tatuate addosso e si opporranno più strenuamente di Borghezio.
Nuovi corsi di trend setting verranno tenuti in via Padova, il nuovo laboratorio milanese della moda: lunedì mercoledì e venerdì Fashion Accoltellment, martedì giovedì e sabato Spacch Marketing.
Chiare a riguardo le parole di Nichi Vendola "Abbracciamo i nostri fratelli rom e musulmani".
"Giù le mani da noi, ricchione" la semplice risposta congiunta delle due comunità.
"Parliamone, Nichi" la risposta di Formigoni nella sua nuova mise "serata pervert al Plastic" sfoggiata per il voto.
La Moratti ha accettato la sconfitta con moderazione come si conviene ad una signora come lei, l'hanno vista chiamare la Grillo traslochi per portarsi a casa il Duomo "Perchè è roba nostra".
Dopo il grande bagno di folla Pisapia ha già fatto storcere dei nasi: prima dell'elezione al concerto in Duomo c'erano gli Elio e Giuliano Palma & the Bluebeaters, a quello post vittoria Finardi e Vecchioni, nella folla sono apparsi primi striscioni inneggianti a Salvini sindaco dopo i primi 47 minuti di "Luci a San Siro".

(Nella foto: un immigrato festeggia la vittoria di Pisapia indicando quanto deve essere grande come minimo la sua nuova baracca)

P.S. Abbiamo volutamente evitato di parlare della campagna elettorale di Milano. Comunque la pensiate, uscite in strada e rendetevi conto che "Milan l'è un gran Milan", però per sicurezza, state attenti che non vi ciulino la macchina.

venerdì 27 maggio 2011

Un mio amico

C'è questo mio amico, bravissimo ragazzo, direi anche un gran bel figliolo, che per lavoro gira per un po' di paesi.
In ogni paese cercano di farlo ubriacare, ma fino ad ora lui teneva botta ogni sera senza grossi cedimenti, anzi, più ingurgitava alcol e meglio andava il suo inglese.
Fino all'altro giorno.
Ero, cioè, il mio amico, era in Polonia e dopo un paio di birre (più tre che due) viene portato in un locale per una specialità del luogo, vodka e cetrioli.
Lui manda giù il tutto senza battere ciglio.
Poi vanno in un altro locale "che cosa vuoi?" gli chiedono, "mah, fate voi" risponde stupidamente e si ritrova a dover bere una bottiglia intera di vodka in 3 persone.
Il risultato della serata quindi consisteva in 3 birre e circa 8 vodke.
Il mio amico però era un fiore, stava bene, camminava dritto e parlava un inglese con un fantastico accento del Surrey.
Tornato in albergo si è messo in pigiama, lavato i denti, ed è andato a dormire stanco, ma tranquillo.
Nel mezzo della notte si è svegliato di soprassalto con una nausea alquanto consistente, quindi si è lanciato assonnato e completamente al buio verso il bagno. Dopo aver tastato il muro alla ricerca di una porta si è aggrappato ad una maniglia, l'ha aperta ed è stato inondato da una luce che lo ha svegliato.
Si è ritrovato di notte, in pigiama e con le guance gonfie per l'imminente conato nel corridoio dell'albergo.
Cazzo.
A quel punto ha avuto la prontezza di spirito di lanciarsi di nuovo in camera appena prima di rimanere chiuso fuori.
Però, un po' per lo sforzo del tuffo, un po' perchè quando devi vomitare devi vomitare, si è ritrovato ad eruttare in tuffo contro il muro della stanza di un elegante viola ciclamino, il muro non il vomito.
Finalmente sveglio, il mio amico, si è trascinato in bagno per finire quel che doveva fare per poi pulire alla bell'e meglio il muro e la moquette della stanza che lo ospitava con un piccolo asciugamano adeguatamente imbevuto di acqua, per poi andare a letto soddisfatto della pulizia.
Al suo risveglio la mattina seguente si sentiva stranamente bene, si è fatto una doccia, e poi ha dato un'occhiata al muro per avere conferma del suo ottimo lavoro.
Forse era il buio della notte, ma aveva fatto veramente un lavoro di merda.
In realtà pulendo con l'asciugamano aveva tolto parte della vernice lilla della stanza che ora sembrava coperta da una pelle di un ghepardo omosessuale.
In più a terra giaceva un piccolo asciugamano completamente viola.
A questo punto il mio amico, che ha scoperto di avere una mente criminale alquanto sviluppata, ha ripassato la parete della stanza finchè non ha raggiunto una certa uniformità di colore.
Tutto questo completamente nudo appena uscito dalla doccia.
Per eliminare ogni possibile traccia, ha portato l'asciugamano viola con sé per poi buttarlo in un cestino a qualche chilometro dall'albergo.
Per ora ha funzionato, il mio amico vi farà sapere se verrà contattato dall'albergo per pagare i danni, ma in ogni caso, se potete, state lontani dalla camera 22 del Brovaria di Poznan.

venerdì 20 maggio 2011

110 e Gode

"La mia vita non è stata facile, ho dovuto fare dei lavoretti mentre studiavo"
Quante volte avete sentito dire questa frase? Beh, ora assume tutto un altro significato.
E' sempre un casino trovare un lavoro mentre si studia, devi riuscire a guadagnare abbastanza per pagare le rette universitarie, ma allo stesso tempo riuscire ad avere abbastanza libertà per studiare per gli esami. Lavorare da Macdonald's è improponibile, anche all'Esselunga hanno turni troppo lunghi. Ecco, prenderlo nel culo a pagamento potrebbe essere una soluzione, a Berlino lo sanno.
E Milano cosa fa? Sta al palo come al solito? Si, ma in questo caso stare al palo fa parte del mestiere.
Diciamocelo chiaro, le università milanesi non hanno nulla da invidiare a quelle europee ed il nostro fiore all'occhiello è la Bocconi.
Sicuramente nella vostra vita avete incontrato un bocconiano e so cosa avete pensato "Come cazzo ha fatto questo a laurearsi?!?"
Facile, ha pagato.
E questo dimostra che è più intelligente di voi, caproni da centro sociale che studiate filosofia per fare il commesso alla Feltrinelli e continuate a credere che Milton Friedman sia un insegnante di ballo di Buona Domenica.
Quelli della Bocconi hanno capito tutto da un sacco di anni, certo, i costi sono alti, ma il ritorno dell'investimento è garantito.
Proprio per venire incontro alle necessità degli studenti meno abbienti, l'ateneo ha da anni istituito un corso underground, ma molto seguito "Bocchini alla Bocconi". 
Il corso ha diversi laboratori applicativi, gli studenti che preferiscono una classe del tutto maschile svolgono lezioni pratiche nei cessi del quarto piano, mentre per chi ha gusti più ortodossi i laboratori sono sparsi per tutto l'ateneo.
Capite che questo è un servizio, o meglio, servizietto che le università tedesche se lo scordano.
Ora è spiegata la folla che si accalcava alla conferenza "Bocchino alla Bocconi", per poi rimanere delusi quando hanno dovuto assistere a ore e ore sulla storia di FLI dalla viva voce di Italo Bocchino.
(Nella foto: 1 + 1 = 2)

mercoledì 18 maggio 2011

I grandi viaggi di DDUM: Guangzhou

(Scusate l'assenza, ma la colpa è anche del balckout di blogger che mi non mi ha pubblicato un post venerdì, che per vostra fortuna vi risparmierò)
Oggi non ho nulla in particolare da dirvi, quindi vi parlerò di un altro mio viaggio in Cina: Guangzhou.
Guangzhou è la capitale del Guangdong, detto così non vi dice niente, ma in realtà da noi la città è conosciuta come canton, quindi è lì che hanno inventato il riso alla cantonese, checchè ne dicano quelli di Ambrì Piotta nel canton Ticino.
Canton è stata colonizzata dai portoghesi che ora son rimasti solo a Macao perchè gli piaceva la trasmissione di Boncompagni.
Avendo poco tempo a disposizione abbiamo chiesto "Cosa c'è da vedere a Guangzhou?" "Niente, andiamo a cena?" "Ok".
La sera a Guangzhou mi son ritrovato a cena in una stanza privata dell'Hing Yue Restaurant con un boss della malavita, il 50 cents di Macao, un killer di professione e un impiegato del catasto cinese. Cioè, questa era la loro aria, in realtà sono i nostri distributori cinesi. Non ho mai ben capito cosa effettivamente faccia il boss della malavita per vivere, ma se glielo chiedi, lui mette i soldi, non sa dove, non sa perchè, ma lui ce li mette.
E' un grande appassionato di karaoke con le zoccole, in pratica tu entri in questo posto dove sono schierate le zoccole, ne scegli qualcuna da portare al tuo tavolo e poi inizi a cantare canzoni cinesi. Il boss è passato alla storia con la sua dolce frase sussurrata all'orecchio di una giovane "I have more money then sperm". Aveva proposto anche a me di andare al karaoke, ma son riuscito a svignarmela che non mi sento sicuro sulla musica cinese e non ho ancora perfezionato la mia versione di Shen Me Dou Ke Yi di Huang Xiaoming.
Il boss ci ha portato nel suo ufficio prima della cena, dicendoci che da un po' ha deciso di importare vino. Ci apre la porta una bellissima ragazza che poi torna subito a non fare un cazzo su un divano, che forse ho capito il suo ruolo anche senza karaoke. Ci viene presentato fifty, un tamarro con tanto di catene varie che cerca di insegnare a noi i vini italiani mostrandoci come pregiate delle bottiglie da 3 euro e 80 all'Esselunga di Ripamonti.
Dopo essersi bullato un po' della sua cultura in fatto di vino scadente ci dice "Scegliete quattro bottiglie da bere stasera a cena" e visto che mi stava sulle balle ho indicato subito una bottiglia di Perrier-Jouet che la prossima volta è meglio che non cerchi di fare il figo con me.
Durante l'incontro mi vengono presentati anche un piccoletto con un'aria da killer, detto anche "il pelo" in quanto portatore di un neo in faccia dal quale parte una spanna di pelo, che non dirà una parola per tutta la serata e uno sfigato con una pettinatura di altri tempi, famoso amante delle zoccole. Alla domanda "Ma perchè ci vai ogni sera, non hai una moglie" ha risposto "Mia moglie è una scimmia, hai presente una scimmia, ecco, uguale". Come controbattere?
La cena è stata fantastica, forse la migliore della mia vita anche se non so l'esatta provenienza di metà degli animali che ho mangiato.
Finita la serata, prima di andare al karaoke fifty ci offre uno strappo verso l'hotel. La sua macchina era un minivan intabbozzato al massimo, con minigonne, neon verde sotto e spoiler come se piovesse. Entriamo e lui gira la chiave facendo tintinnare tutti i braccialetti che portava, parte la musica.
Public Enemy?
No.
Cypress Hill?
No.
"Cause I'm your laaaadyyyyyy!!!"
Celine Dion.
Anche i gangsta in Cina non sono come i nostri.
(Nella prima foto uno scorcio affascinante dell'antica Canton, nell'altra...Anatra? Si, dalla testa direi anatra...)