lunedì 31 gennaio 2011

I giorni della merda

Non so voi, ma io ho freddo.
Per forza, sono i giorni della merla. Non so se sapete la leggenda, ma è più o meno così:
la merla non è sempre stato l'uccello del cazzo che è adesso, aveva uno splendido piumaggio bianco e una canto melodioso, insomma una via di mezzo tra una colomba ed un usignolo, infatti molti lo chiamavano Colognolo ed essendo iscritta alla lega degli uccelli del nord lo chiamavano Colognolo Monzese. La merla pur essendo un uccello era una gran figa e se la tirava un sacco, saliva sui rami solo se c'era un privè e aveva gli artigli pittati. Tutti gli altri uccelli le facevano la corte, ma lei rifiutava sempre "Merla, sei bellissima" "Tu saresti?" "Piacere, Corvo" "Ma ce l'hai il permesso di soggiorno te che sei nero?" "Uè ciccia, và che su di me hanno scritto poesie e han fatto pure un film con Brandon Lee" "Allora non sei solo negro, porti pure sfiga!".
Un giorno la merla era in discoteca e si avvicinò a lei un tipo con i capelli ingellati, camicia aperta fino all'ombelico e catena d'oro con crocefisso da festa patronale "Marò, sì nà bellezza" "Oh Signur de Vimudrun fa sparì tuch i terun! Uè Burkina Faso, chi sei?" "Song Gennaio, all'anagrafe Esposito Gennaro, ma fa un po' troppo meridionale e mi faccio chiamare Gennaio che fa più fino. Faccio il primo mese dell'anno, duro 28 giorni e non solo secondo il calendario" "Guarda, se proprio devo andare con un barbone preferisco il corvo, almeno vedo se è vera la leggenda sugli uccelli neri" "Merla tu sì 'na zoccola, mò faccio un cazzo di freddo che ti faccio cagare addosso". Allora la merla si chiuse in casa per tutti i 28 giorni di Gennaio. Al venitnovesimo esce di casa e inizia a cinguettare per deridere Gennaio, ma Gennaio era uno scugnizzo furbo e chiese a Febbraio altri tre giorni "Si, si, prendi pure, tanto non sto tanto bene ho 37 e 4, per forza son febbraio, se no mi chiamavo Sanocomeunpesciaio". In quei tre giorni Gennaio scatenò neve, vento e gelo e la merla fu costretta a rinchiudersi in un comignolo per scaldarsi e divenne nera e gracchiante per la raucedine, ma soprattutto fu espulsa dalla Lega.
Proprio nei giorni della merla è stata rispolverata l'usanza del Cimento a Milano, cioè farsi una nuotata nel limpido naviglio a temperature vicine allo zero. L'usanza ha radici antichissime, si narra che la facessero addirittura nel 2009. Cioè la facevano già nel 1895, ma poi han smesso perchè uno ha detto "Secondo me è una stronzata" e gli altri han visto la luce.
Il cimento di quest'anno ha visto vincitore un tizio che ha superato tutti guidando una 600 multipla trovata sul fondo del naviglio, al secondo posto un nuotatore di colore che al momento della premiazione tra l'imbarazzo generale si è scoperto essere un enorme stronzo che in realtà stava galleggiando placido sul pelo del naviglio, ma ormai la Moratti gli aveva messo la medaglia e non si poteva tornare più indietro.
Al Cimento non ha però potuto partecipare l'atleta più atteso Ras Ossama Abdelsamd El Sayed, che è stato ingabbiato per un misunderstanding, lui viaggiava sulla 57 con l'uccello al vento, ma solo in onore ai giorni della merla.

venerdì 21 gennaio 2011

Speciale Moda Uomo 2011

Dopo il grande successo dell' anno scorso abbiamo chiesto al nostro inviato un nuovo reportage sulle sfilate della moda uomo a Milano. Inizialmente è stato difficile convincerlo, ma dopo un'ora di discorso in cui sono ricorse le parole pezzenti, straccioni e dirty sanchez (per altro tutte riferite a voi, carissimi lettori) e dietro,è proprio il caso di dirlo, compenso di una notte con il_gio, siamo orgogliosi di presentarvi il nostro inviato più amato, nel senso fisico del termine: Aureliano.
Buongiorno! Vi ricordate di me? Sono Aureliano, il vostro cool hunter preferito. Ricordatevi sempre che essere alla moda non costa tanto, bastano cinque minuti sulle ginocchia. Probabilmente in questi giorni mi avete visto in tv sempre in prima fila alle sfilate con il mio fido chihuahua Prepuzio ed un nano thailandese, si chiama Thirdpong, l'ho conosciuto alla mia irrigazione del colon settimanale. Stiamo molto bene insieme, anche se a volte lo scambio per Prepuzio, specialmente quando hanno tutti e due un collare. Che il problema non è andare al parco con un thailandese al guinzaglio, quello è troppo avanti, è farsi fare l'irrigazione del colon dal chihuahua...hanno quelle unghiette.
Bando alle chances, ecco a voi i trend del 2011.
L'uomo 2011 di Vivienne Westwood è una donna e se ne vergogna, per questo cerca di nascondersi camuffandosi da divano della nonna, ma la nonna lo ricopre di cellophane e lui fa la fine di Laura Palmer. Twin Chics! 
La ricerca del trendy per Ermenegildo Zegna approda al delta del Volga, chi è più cool di un parcheggiatore di Kazan? Venga, venga dietro, tovarich! (Lo dico spesso anche io quando vado a Mosca, ihihihi)
Perchè abbassare il proprio livello di stile per una semplice influenza? Ci pensa Bikkembergs con un completo con tanto di taschino per i fazzoletti e il Vicks Sinex. Febbri-eccitante!
Il trend 2011 per Moncler? Accessori, perchè il dettaglio fa la differenza. Il completo da scolaretto cavallerizzo viene impreziosito dagli stivali del terzo reich, che sta tornando prepotentemente di moda. L'accessorio immancabile? Il cane. Corri padrone che devo fare dei piccoli stronzi con revers in velluto!
Stefano e Domenico sono la moda. Vivono moda, mangiano moda, camminano moda, cagano moda e potrei continuare così per ore. Anche loro, tanto che non si fermano mai. Sognano anche moda, peccato che nei loro sogni sia entrato Freddy Krueger. Horror-tastic!
Stefano: Cosa piace veramente agli uomini? Domenico: Vedere altri uomini nudi! Et voilà! Per quelli che si chiedono: cosa mi metto stasera? Un cazzo! Modernissimi!
DSquared2 sa che nei periodi di crisi le risposte devono essere cercate nel proprio passato. Solo che se hai un passato di migliaia di anni ci puoi mettere tanto, tipo anche 2 ore, che poi gli altri son già da Nobu e ti aspettano. Meglio concentrarsi sugli Amish che nel passato ci vivono ancora. Retrò-visore!
Giuliano Fujiwara. Chi?!? Esatto, infatti non vende un cazzo, poi per forza che non puoi essere troppo ottimista. Questo completo sembra dire: ricordati che devi morire, ma almeno fallo con stile! Tipo falciato in Montenapoleone da una Aston Martin. Criptico! (Nel senso che vive in una cripta).
Cavalli strizza l'occhio all'eco friendly. Si, il giacchino è di pelo, ma sono tutti animali morti spiaccicati sulla tangenziale. E se per caso ne schiacciate uno anche voi, potete raccoglierlo e farvene un borsello in coordinato e poi pulire il paraurti con il vostro completo in pelle di daino Arexons. Polluzione verde!
Burberry sorprende con i materiali e presenta il primo impermeabile idrosolubile. Quindi, se non ti vuoi ritrovare in mutande e calzini sotto il primo scroscio di pioggia meglio che ci metti sopra un delizioso impermeabile di plastica. Costo dell'impermeabile Burberry: 2.500 € Costo dell'impermeabile di plastica: 0,50 €
Righe, righe e ancora righe. A Missoni è sempre piaciuta la riga e quest'anno la rielabora unendola alla naturale morbidezza della lana grezza. Mutande, pantaloni, sciarpa e golf mescolano le loro linee in un pot pourri alla "bitte de chien", con il gusto un po' retrò da armoire della grand-mere, il tutto condito da un abbondante cappello calato fin sopra gli occhi per evitare di vedere che siete vestiti come dei pirla.
Non odiate andare nei bagni pubblici in fretta e furia e dover impiegare tempo a togliervi pantaloni e mutande? Per fortuna in quei momenti non son mai solo, non voglio neanche pensare a quanto sarebbe difficile se mi scappasse anche di far la pipì! Umit Benan risolve il nostro problema grazie ad una ampia gonna abbinata ad una barba disegnata dallo stilista che riprende i ricci presenti sotto la gonna. Bagno alla turca!
NO! NO! NO! E ancora NO! Canali non capisce le necessità dell'uomo del 2011. Che messaggio vuole trasmettere?!? "Ciao, sono eterosessuale e ho un lavoro retribuito"?!? Superato, superatissimo! Sono gli abiti del genere che stanno relegando le sfilate milanesi ad un ruolo da comprimarie, ho ancora negli occhi lo splendore del défilé parisien del più grande genio dei nostri tempi: Adam Kimmel.
Insuperabile. No words. Chewbellissimo!

Finchè non mi fanno fare una trasmissione su Real Time, potete scrivermi a diariodiunmilanese@gmail.com o nei commenti.
Kisses,
Aureliano.

(Tutte le foto, tranne quella di Aureliano, sono state prese da qui)

mercoledì 19 gennaio 2011

Real Time Rehab

Incuriosito da 99.999 canali sintonizzati dal mio bel decoder, comincio a guardarli uno per uno.
I primi 8 ok sono il mantra di una generazione. Dal 9 in poi l'ignoto. A parte deejay tv, cielo e pochi altri il resto sono reti locali, buone solo per qsvs, e non ho mica capito come facciano a tirare avanti. Poi degni di nota ci sono poker24, alcuni canali rai (tipo 4, 5 e extra premium mega ultra) che ogni tanto qualche cosa di buono trasmetteno e poco altro. Tra l'altro per consultare il palinsesto di una serata sei costretto a consultare 18 siti diversi...(se qualcuno ha suggerimenti si faccia avanti). Poi dopo tele blu, tele capri rete italia, donne e motore, gioie dolori, tele tu, italia 19, canale piazza liscio, trovo il 31. Il logo dice "real time". Massì, non ci penso, dai diamoci un occhio, la grafica è piacevole, i jingle stilosi e orecchiabili. E poi è subito malattia. Ora il resto dei canali non ha più senso di esistere. Che mi frega del TG quando posso vedere come si mette in piedi un matrimonio (hey un momento, l'ho fatto anche io cazzo!), o vedere dei lavori di ristrutturazione di un bell'appartemento in zona sempione, o come si preparano delle torte fighissime? e non importa se sono sempre uguali a se stessi va bene così.
Il primo passo di outing è stato venerdì sera davanti a una birra. Un po' timoroso la butto li...avete per caso visto real time? E si parte tutti insieme a canticchiare la sigletta di vendo casa disperatamete. Naaaa-na na nà na nà nananananà...non so spiegarvelo, forse è la prima volta che in tv, senza abbonamento o altro, si riesce a veder qualche cosa di diverso e fatto bene,piacevole, senza urla, voglarità o pervaso dallo spirito dei reality. Ora con mia moglie parliamo solo di quello, non facciamo più la spesa, trascuro l'igiene personale, ma ragazzi, ad accostamenti di colore sono imbattibile, il mio galateo è migliorato parecchio, e comincio a trovare attraente George Clooney.

Ciao a tutti.
Mi chiamo Kitsch Master.
E ho una dipendenza da Real Time.
Finalmente da quando è sbarcato sul digitale terrestre non mi sento più solo. No, perchè, io sono anni che li guardo su Sky e non trovavo mai nessuno con cui parlarne. Non riesco a capirne il perchè, ma è una cosa che ti entra nel sangue. Uno passa anni e anni a studiare, leggere, guardare film francesi di cui non si capisce un cazzo per crearsi un alone di cultura e poi bastano due wedding planner effemminati per fotterti completamente il cervello. No, perchè, diciamocelo, ogni minuto passato davanti a Real Time ti avvicina all'omosessualità e tu lo sai benissimo, ma non puoi (e non vuoi) smettere. E ti ritrovi a discutere con gli amici davanti ad una birra sugli accostamenti di colore, a come si deve organizzare un matrimonio o se è il caso di utilizzare i sottopiatti quando si ricevono ospiti (Roberto Ruspoli dice di no). L'ultimo sussulto di virilità fa capolino in me quando vedo Alessandro Borghese (il figlio di Barbara Bouchet) ribadire per l'ennesima volta che per l'aperitivo ci vogliono le bollicine fresche ed io penso "Ma come fai a star così tranquillo in tv quando generazioni e generazioni di uomini si son fatti le seghe pensando a tua madre?", ma è solo un attimo.
Vogliamo parlare delle persone che cercano casa disperatamente?!? "Vorrei un loft di almeno 200 metri quadri con giardino, zona San Babila, il mio budget è 2 milioni di euro". Se non lo guardo in tv quando cazzo mi ricapita di vedere un appartamento del genere. Non riesci a vendere casa? Per forza, è anni che ti affidi ad agenti immobiliari con il nodo della cravatta più grande della testa, dovevi chiamare Paola Marella, splendida signora con ciuffo bianco che chiama un architetto (oh, gay anche lui, robba di classe) che ti fa un muro arancione e come per magia uno stronzo che compra il tuo loculo lo trovi.
Io credo che il motivo che spinge a vedere questi programmi sia di base la voglia di farsi i cazzi degli altri e criticarli, ma a differenza del grande fratello, qui si tratta di programmi fatti bene, garbati e profondamente crudeli, ma con ironia.
Vogliamo mettere i giudizi di Enzo Miccio con la caciara della casa del grande fratello?!? Tutta un'altra storia.
Però, sempre davanti ad una birra, siamo ancora d'accordo tutti su una cosa: Paint your life fa cagare.

Contattata da noi ecco anche un parere di una donna con pessimo gusto in fatto di uomini:


Mi chiedete di parlare della mia dipendenza? Certo, nessun problema. Ogni mattina, dopo il suono della sveglia inizia il vero incubo…no, non sto parlando del freddo torinese che attanaglia e che ogni santa mattina, da ottobre a maggio, non ti permette di abbassare la guardia, non sto parlando nemmeno del lungo viaggio che, quando la nebbia non mi permette di trovare la mia bicicletta, devo affrontare sul claustrofobico e intasato 10, che viaggia a velocità rallentate (come dicono gli statuto”che si muovono lenti”….eh Kitsch, che mi dici?), ma è in grado di prendere una curva a 60 km/h, non sto parlando nemmeno delle mie 7 ore d’aula insieme a ragazzi che faticano a comprendere che non è indispensabile indossare lo stesso piumino, nero, lucido in ogni condizione atmosferica, e no, non sto parlando nemmeno dei calzini arrotolati e secchi che devo lavare almeno 3 volte a settimana da più di anno. Sto parlando dell’incubo che da qualche tempo non mi fa vivere al meglio la mia giornata….cosa indosserò oggi? Che cosa posso indossare, scegliendo tra i capi d’abbigliamento low cost che mi ritrovo nell’armadio? Quale tonalità di verde scegliere, quale maglione, camicia, quale pettinatura o trucco non farà urlare al mio collega l’ormai temuta frase….”MA COME TI VESTI?!?!?!”. Perché poi io lo so come andrà a finire, la trafila è sempre la stessa….Enzo e Carla mi spiano per strada e alle mi spalle criticano e ridono di me, mi beccano mentre bevo in santa pace il mio caffè della mattina, mi danno due sacchetti sfigati (shoppers n.d.K.M.) dove cacciar dentro i miei umili straccetti (per poi scaraventarli in un bidone della pattumiera mentre io con un filo di voce dico “ma a me piaceva tanto quella maglia!!”, e poi mi cacciano in mano una tessera con 1.000 euro di shopping. E io accetto, vado in un negozio e anche lì, loro mi spiano, vogliono che mi rifaccia il guardaroba, 1.000 euro sono tanti soldi, ma se per una gonna, una camicia, un paio di accessori e delle scarpe ne devo spendere 550, mi vesto per due giorni da figa e poi torno alla maglietta slarga di Promod. Perché non lo capiscono?!? Certo, poi quando mi vestono loro, mi truccano, pettinano, prenotano il locale (e forse anche degli amici finti che mi dicano…”Dio mio, non ho mai visto la mia amica così bella” o ancora “meno male che le avete fatto scoprire la sua femminilità, sembra un’altra persona”, “era bella anche prima, ma ora…”) tutto ha un altro gusto anche per me! E se anche dovessi sopravvivere a questa umiliazione, l’incubo non termina qui. Torno a casa, mi siedo sul divano e fisso il mobiletto di casa mia, giallo, anni ‘70…mmmm, casa mia è anni ‘70, bello, no? No!! Solo un paio di dettagli sono anni ‘70, il resto è un misto di stili, Paola Marella, Andrea Castrignano cosa mi direbbero se entrassero ora a casa mia? Una casa come questa chi mai la comprerebbe, dovessi aver bisogno di venderla?!? L’unica cosa che potrei scrivere sulla mia inserzione sarebbe…”VENDO CASA DISPERATAMENTE”, solo questo potrei scrivere, lo so, e mi rattristo. Poi però penso che fra poco torna a casa mio marito, magari mi metto in cucina e preparo qualcosa di sfizioso, in fondo Alessandro Borghese, Gordon Ramsay e Buddy Valastro, me ne hanno date di idee: antipasto, primo, secondo, dolce con vino abbinato …apparecchio: un bel centro tavola, bicchieri, posate per ogni portata, tovagliolo dell’ikea colorato, fiori. Preparare una cena per un marito è cosa tutt’altro che facile! Cucinare, imbandire una tavola che sappia creare atmosfera, che esprima la personalità del suo creatore e che, al contempo, possa mettere a proprio agio l’ospite, richiede attenzione, pazienza e fantasia.…si preannuncia una serata di fuoco, lui impazzirà…lui si, ma ecco di nuovo l’incubo: Alessandro Borghese, Roberto Ruspoli e Chiara Tonelli iniziano: “casa senza personalità, sembra uno di quegli appartamenti in affitto, al mare”. E la tavola, “volgare, senza attenzione al dettaglio, i tovaglioli di carta poi, volgari, non ci siamo!” E “non si dice PIACERE quando stringi la mano a qualcuno che non hai mai visto, come fai a sapere che sarà un piacere se non lo conosci?”, e BUON APPETITO…ma stiamo scherzando?!? “Non si mangia per appetito, si mangia per piacere”, è tutti fuori luogo, dozzinale! Non so come uscirne, come mi muovo, rendo infelici e delusi i miei nuovi compagni di vita, il tempo che trascorro in una giornata diventa posticcio, non tempo reale. Me ne vado a letto, l’incubo così terminerà, ne sono certa, la notte porta consiglio, la notte è serenità….infilo il pigiama, l’elastico dei pantaloni però stringe, non riesco a prendere sonno, forse una salvezza c’è, Roy De Vita, per me, un’affezionata del canale 31, solo per me, potrà diventare solo per una volta “Roy De Nazareth”?!

lunedì 17 gennaio 2011

Attenzione: "We Want Sex" NON è un porno

Mi sembrava giusto dirvelo già dal titolo così non rischiate di rimanere delusi. Uno va al cinema sperando di vedere una massa di ninfomani dell'est europa con dei Supertele al posto delle tette ed invece si ritrova a guardare due ore di film sulle rivendicazioni sindacali delle operaie inglesi.
Nonostante questo il film è decisamente piacevole e molto inglese, con tanto di stereotipo della ragazza della periferia british che beve molto ed è profondamente zoccola, cosa confermata dalle mie estati in college e dai viaggi in Spagna. Sia ben chiaro, non che ne abbia beneficiato io, la mia era mera osservazione.
Il film parla della lotta delle operaie della Ford di Dagenham che chiedevano un trattamento pari agli uomini, una storia vera, donne forti, passate alla storia, brave brave, però ora vai in cucina a prepararmi un panino e pulisci il cesso che il bambino ha fatto su un casino e dove cazzo sono le mie camicie stirate?!? Qui qualcuno ha voglia di cinghiate.
Come tutti i film, soprattutto inglesi, ambientati negli anni '60 e '70 ha una colonna sonora di tutto rispetto, iniziando con Israelites e finendo con You can get it if you really want che se non vi dicono niente andate alla fine del post a farvi una cultura su Desmond Dekker che male non fa.
Anche il cast è di tutto rispetto: Sally Hawkins (Il segreto di vera Drake, Happy go Lucky, si, Daddy, ho controllato su Wikipedia prima di scrivere...), Geraldine James (la stronza di Calendar Girls), Miranda Richardson (L'impero del sole, La moglie del soldato, The Hours ed un paio di Harry Potter) e poi naturalmente Bob Hoskins che ha fatto mille film di altissimo livello, ma tutti lo ricorderanno per Chi ha incastrato Roger Rabbit, in ogni caso è andata meglio a lui che a Stefano Accorsi che ha fatto mille film, ma il meglio l'aveva già dato nella pubblicità del Maxibon.
Da non perdere le interviste finali con le vere protagoniste dello sciopero del 1968. Da notare la differenza tra le attrici inglesi e le vere donne inglesi. Se a questo aggiungete il fatto che in Inghilterra non hanno l bidet...
Voto in stelline: 4
Voto in capezzoli: 0.5 (c'è una scena di sesso in automobile, ma non si vede nulla. In compenso la moglie del dirigente Ford, l'attrice Rosamund Pike, è stupenda.)

giovedì 13 gennaio 2011

New Milan

Mi dispiace un sacco per i nostri lettori che abitano in cittandine dimenticate da Dio come, che so, Bergamo o Brescia, o in altri paeselli provinciali come Roma, Venezia o Firenze. E mi spiace anche per il_gio che abita in quella succursale della Fiat chiamata Torino, ma io abito a Milano e la mia città è nella lista delle 41 città imperdibili del 2011 del New York Times.
Nell'articolo si magnifica il nostro Duomo restaurato da poco, ma anche il bellissimo Museo del Novecento appena aperto e l'Hangar Bicocca con I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer. Si parla bene anche della nostra cultura del design e della moda, citando lo Spazio Rossana Orlandi, un posto in cui hanno sostituito i cartellini dei prezzi con la scritta "Non te lo puoi permettere".
In fondo l'ho sempre saputo che Milano e New York sono città profondamente affini, pensateci bene, come loro siamo la capitale economica del nostro paese, il nostro simbolo è una donna e abbiamo avuto un aereo incastonato in un grattacielo. In realtà ormai abbiamo superato di gran lunga New York come appeal e son già pronte le nuove versioni di grandi film ambientati nella Grande Mela:
Autumn in Lorenteggio: Un uomo si innamora di una donna che però poi muore colpita dalla caduta degli occhiali giganti di Mike Bongiorno.
Quarto Oggiaro (Bronx): La vita del giovane Calogero, un immigrato di San Cono (CT), che cresce nella periferia milanese avendo come idolo il boss della cosca locale. Il padre lo strapperà alla malavita e lo convincerà a diventare un tronista di "Uomini e Donne"
Colazione in Montenapoleone: Una giovane graziosa decide di non cercare l'amore della sua vita e di sposare un vecchio e ricco uomo d'affari milanese. Ma ad un certo punto incontra Ambrogio, bello e spiantato, e si innamora di lui. Ma poi sposa il vecchio fuggendo sulla sua Panamera perchè in fondo lei è sempre stata una zoccola.
I marciapiedi di Milano: film sulla vita di un uomo che cerca di arrivare a sera senza aver schiacciato una merda di cane.
Miracolo in 5 Giornate: si scopre che il Babbo Natale della Coin è veramente Babbo Natale. Dei tossici gli rubano la slitta e lui rimane per il resto della vita a vendere le cialde di Nespresso.
Misterioso omicidio a Korvetto: niente di troppo misterioso. Roba di Latin Kings.
Piazza Affari (Wall Street): è come l'originale, ma con delle camicie diverse e il dito medio di Cattelan in mezzo.
Malpensa (The Terminal): Un turista Uzbeko passa la vita nel terminal 1 di Malpensa aspettando la sua valigia.
Dai! Hard!: un vecchio passa la vita a vedere film hardcore al Pussycat di Giambellino.
Ci sarebbe posta per te: Giovanni e Caterina potrebbero iniziare una grande storia d'amore via e-mail, ma lei non ha Fastweb e l'ADSL Telecom continua a saltare e perde tutte le mail di Giovanni. Si sposerà con il tecnico dell'ADSL.
Acchiappafantasmini: ambientato in San Babila negli anni 80, racconta le gesta di una banda che invece che rubare le Timberland ai poveri ragazzini, prendeva solo i calzini corti.
La 26a ora: struggente storia di una vecchia in attesa del 14 il sabato pomeriggio.

lunedì 10 gennaio 2011

I grandi film del Grande Diario di un Milanese - Tron Legacy


Quando avevo sentito dell'uscita di questo film, subito subito mi ero tutto bagnato.
3D + "remake" film storico, + colonna sonora Daft Punk = non capisco più niente. Appena ho avuto un pomeriggio libero mi sono scapicollato a vederlo convincendo anche la mia consorte, scettica e refrattaria ai film di azione.
Per chi non lo sapesse Tron Legacy è appunto il sequel di "Tron" capolavoro del 1982 sottovalutato dai più. Tendenzialmente perchè proponeva nel 1982, quando i PC praticamente non esistevano, un sorta di antropomorfizzazione del mondo dei software all'interno di un PC, concetto che fece probabilmnte un po fatica a passare 30 anni fa.
Il filmone in questione non appassiona nella trama, ma ragazzi è un spettacolo per gli occhi. Atmosfere belle cupe, tutine attillate con risvolti luminosi, luce fredda e veicoli cazzuti, il tutto esaltato (circa) dalla tridimensionalità...Per un attimo mi ha ricordato le luci dedicate a mike bongiorno, ma poi ho realizzato che quelle erano più hi-tech di Tron.

Il vero unico motivo per cui sono andato a vederlo rimane il cammeo del duo francese di musica elettronica più famoso al mondo. I nostri beniamini (si, i Daft Punk, così togliamo ogni dubbio) firmano la colonna sonora, e hanno ben 4 e dico 4 inquadrature nel film, dove sfoggiano delle tutine tutte nuove! Non più nero e con i profili arancio ma, tenetevi forte, un elegantissimo nero e azzurrino tendente al bianco!!!
Diciamo che nel complesso è un film che merita di essere visto solo ed esclusivamente in 3d e in un cinema con un impianto audio decente (mooooolto belli tutti gli effetti sonori curati sempre dai Daft).
Sostanzialmente un bell'esercizio di stile ma a mio modestissimo parere nulla più. Non voglio sminuirlo, anche perchè sono uscito dal cinema esaltatissimo, però se avessero lavorato sui personaggi un filo di più, male non avrebbe fatto. Carini alcuni richiami più nerd, tipo riferimenti molto espliciti alla Apple, ricordi di vecchi videogames, e affini (se volete saperne di più affidatevi a un vero nerd: il disinformatico Paolo Attivissimo!).
Consiglio: se andate a vederlo strafatti potrebbe essere un esperienza indimenticabile.
Tra l'altro ho paura a fare critiche negative su una cosa soggettiva come un film perchè poi nei commenti arriva il signor Tron che mi riempie di insulti sostenendo che non posso mettere pareri soggettivi in un blog.

Voto in stelline 3
Voto in capezzoli 0.5
(solo perchè la protagonista femminile Olivia Wild è veramente gnocca. Anzi vi dirò di più, è più gnocca nel film che nelle foto dal vero. Anche di più che quando interpretava 13 nel dottor House. Peccato che il suo personaggio si chiami Quorra, che a me ricorda il nome di una malattia dovuta a patogeni tipo funghi o batteri. "Allora, come è andato il tuo viaggio in Africa?!" - "Ma, bene a parte che ho preso la Quorra e per due giorni sono rimasto sul cesso.." una roba così.)

martedì 4 gennaio 2011

Il Grande Oroscopo Milanese 2011

Scommetto che l'1 Gennaio vi siete tutti svegliati pensando: chissà cosa mi succederà nel 2011! Cioè, quasi tutti, so per certo che il_gio si è svegliato pensando: chissà cosa cazzo ho fatto ieri sera! Diciamo che nel nostro capodanno cinese (nel senso che l'abbiam passato in Paolo Sarpi), il_gio non era esattamente presente. Gio, se per caso ti ricordi di aver aperto una porta e aver visto me e tua moglie nudi, ecco, no, stavi sognando, se non te lo ricordi meglio.
Per i lettori che non hanno avuto la fortuna di passare il capodanno con noi ecco un regalo da DDUM, un oroscopo che fa impallidire Branko (un astrologo che assomiglia all'uomo gatto di Sarabanda, ma con un nome da difensore del Genoa degli anni 90).
Ariete: un grande 2011 vi aspetta Arieti! Ma anche nella provincia di Rieti, diciamo fino a Poggio Mirteto.
Toro: per lei: è inutile continuare a dire che sei una donna toro, in fondo rimani una vacca. Per lui: tieni le corna. Per forza, guarda che donna hai!
Gemelli: le prospettive per il nuovo anno sono limitate. Farete sempre e solo capoccetta dalle asole di un polsino.
Cancro: cosa volete aspettarvi da un segno del genere?!? Già tanto se ci siete arrivati al 2011.
Leone: nel 2010 vi siete divertiti molto. Quest'anno vi dovrete curare l'herpes genitale.
Vergine: per lei: no, veramente ne esistono ancora?!? per lui: se lo sei ci sarà un perchè.
Bilancia: se sei il_gio incontrerai un ragazzo che diventerà il tuo migliore amico. Poi scoprirai che ha disegnato le luminarei di Mike a Lorenteggio e tenterai di ucciderlo sostituendo la sua Preparazione H con il Super Attak. Se sei me, mi spiace.
Scorpione: gli astri non mentono mai. E' per quello che quando gli hai chiesto se quei pantaloni ti facevano il culo grosso han cambiato discorso.
Sagittario: secondo l'astrologia occidentale il sagittario è un segno mobile e di fuoco. Un po' come quel cazzo di iPhone cinese che avevo comprato. Ho ancora l'orecchio ustionato.
Capricorno: il 2010 è stato un anno pessimo per gli amici del Capricorno. Il 2011 sarà peggio: il Milan vincerà lo scudetto.
Acquario: riscoprirete l'amore di quando eravate giovani. I pomeriggi passati a baciarvi ed il piacere di esplorare i vostri corpi. Finchè non lo scopriranno i genitore di lei. In fondo lo sapevate che sotto i 14 anni siete penalmente perseguibili.
Pesci: per lei: ma tutto quel che voglio pensavo è solamente amore ed unità per noooooooi che meritiamo un'altra vitaaaaaaaa più giusta e libera se vuoooooooi. Per lui: ma tu questa canzone l'hai mai capita?