venerdì 11 dicembre 2009

La sindrome di Bogliasco



Anche quest'anno, a sorpresa, non sono stato considerato per l'assegnazione dell'Ambrogino d'oro, a favore di figli di e locali da designer, che quelli si sa, vanno un po' a vela un po' a motore, signora mia, dove finiremo con questa gioventù qui?!? Ci son rimasto male, anche perchè quando ero piccolo mia sorella mi conferiva sempre il mongolino d'oro, ne avrò vinti migliaia.
Ho quindi deciso di allontanarmi dall'ingrata Milano per andare a Berlino. città famosa per un muro, una porta e una torre di dubbio gusto, tutta roba che si puo' trovare anche a Rozzano.
Alla fine mi son ritrovato con ben quattro compagni di viaggio liguri: uno spezzino dalle chiappe chiacchierate e tre finalesi, di cui un nulla facente (detto anche grafico) residente a Berlino, un biologo con la passione per le cazzate, ed un eterea ragazza che beve come un disoccupato irlandese. Grazie a questa combriccola di pirla mi son soffermato a pensare al rapporto dei milanesi con la Liguria, un vero rapporto di amore e odio, noi l'amiamo, loro ci odiano.
Negli anni noi milanesi ci siamo innamorati dei nostri aguzzini, un po' come la sindrome di Stoccolma, solo che al posto di Stoccolma che ci fa un freddo che ti caghi addosso noi abbiamo scelto Nervi, Rapallo, Zoagli, Alassio ecc, che almeno come clima ci si sta meglio.
Si perchè in ogni caso noi siam passati sopra a tutto: ci piace farci maltrattare dai commercianti che ci fanno il favore di venderci le cose a volte a prezzi maggiorati solo perchè gli stiamo sulle balle in quanto milanesi, godiamo nell'affollarci su spiagge stipate di gente pagando miliardi di dollari per un lettino con 3 gambe portate da un bagnino di 85 anni che se affoghi è meglio che lo fai in fretta che lui non ce l'ha manco per il belino di venirti a salvare, oppure proviamo piacere fisico a stendere il nostro salviettone esattamente su quell'ambitissimo spuntone roccioso tra il pannolino usato e la cibatta della Kembruck (perchè in Liguria hanno delle marche che le trovi solo lì), che dopo mezz'ora che sei stato in quella posizione cammini per una settimana come uno con la spina bifida.
E questa perversione si tramanda di generazione in generazione, abbiamo comprato casa in Liguria, abbiamo gli amici lì (anche loro milanesi, che però durante l'anno non vorresti vedere neanche per sbaglio), alcuni progettano il loro futuro in Liguria (io aprirò il mio locale "Il Pesto Senso", non cercate di rubarmi il nome, è un marchio registrato, e anche "Buio Pesto" è già stato usato), verso gli ottant'anni un sacco di pensionati milanesi si trasferiscono "perchè c'è l'aria più buona" e stanno tutto il giorno al balcone della loro casa sopra la Tamoil all'uscita Rapallo dell'autostrada. D'estate li vedi passare le giornate sulle panchine del lungomare con i loro calzini azzurri corti nei sandali del Dr. Scholl, con la camicia slacciata per mostrare la loro canotta immacolata alle coetanee che passano di lì (quelle con ancora capacità motorie e senza cataratta). I più distinti si fanno quattro passi nei loro completi in spigato siberiano pesantissimi, con sotto un gilet bordeaux stile controllore ATM con 40 gradi all'ombra che non sanno cosa fare, perchè in liguria non ci sono scavi da vedere, gli ultimi lavori li han fatti per le colombiadi del 92. Poi la sera passa un camioncino con un tizio che tocca con un bastone i vecchi ancora sulle panchine, quelli che si muovono vengono condotti a casa, con gli altri gira voce ci facciano la cima alla genovese.

(Nella foto: Intervallo: Milano, piazza Missori
Grazie a interistiorg per il link in homepage, vi rispettiamo moltissimo)

8 commenti:

  1. "Pesto Senso" ci andrei ad abitare in un locale con quel nome.

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  2. "Poi la sera passa un camioncino con un tizio che tocca con un bastone i vecchi ancora sulle panchine, quelli che si muovono vengono condotti a casa".

    Sono un disoccupato ligure grazie per la buona idea occupazionale.
    Ne terro conto per un futuro radioso.

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  3. Caro Dex,
    mi fa piacere averti dato nuove speranze e non dimenticare anche la mia ricetta per la cima alla genovese.
    I vecchi sono il nostro futuro: oltre ad essere una buona risorsa di biocombustibile puoi facilmente approfittarti di loro, tanto il giorno dopo non se ne ricorderanno.

    Spero di esserti stato d'aiuto.

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  4. La Liguria me l'ero scordata! Quanti bei ricordi; gli alberghi senza manutenzione, il parcheggio lotteria, la bottiglietta di minerale a 15 euro. Son cose belle.
    Bello il blog, ti linko sul mio sito e forse arrivo a dire che ti leggero' pure.

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  5. Bel blog. Aggiunto ai segnalibri. Complimenti.
    Andrea

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  6. Caro Emigrante,
    la Liguria è molto cambiata da quando te la ricordi, infatti hanno aperto un Super Basko in Corso Critoforo Colombo a Rapallo.
    In ogni caso era inutile andare fino a San Francisco per trovare saliscendi, cinesi e uomini che amano altri uomini, potevi chiuderti in un ascensore con Dolce e Gabbana in zona Paolo Sarpi.

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  7. Buonasera, in Liguria ci vado da um po’ di anni per i miei nipotini sopporto questa regione ma purtroppo mal volentieri. Non ho ad oggi capito perché odiano i milanesi scusate ma senza di loro senza il turismo tanto reclamizzato di che cosa vivrebbero i liguri? Pesto e focacce non sono tutto. Sappiate che il lunedì mattina i treni sono strapieni di genovesi che vengono a lavorare anche a Milano e allora? Trattano male a chi da il pane? Credo invece che purtroppo l’ignoranza li perseguiti e non li lascia vivere serenamente!
    Ciao

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