venerdì 12 febbraio 2010

And the winner is...

L'ultima volta che ho visto il festival di Sanremo Mike Buongiorno se la sgambettava alla grande, Sergio Caputo scalava le classifiche, le spalline erano appena passate di moda ed in tv c'erano ancora le repliche di Ralph Supermaxieroe, quindi non son la persona più adatta a commentare la kermesse musicale (che fra l'altro se fosse kermes almeno ci si farebbero i dolci).
Per questo abbiamo ingaggiato un esperto, che però settimana prossima aveva da fare, deve far l'ospite fisso che urla ed offende a pomeriggio 5, quindi farà per noi una cronaca preventiva del festival senza aver ascoltato le canzoni.
Signori e signore il professor Augusto Acidume.
Buongiorno, sono Augusto Acidume, critico di musica, poesia e professore di semiologia della musica applicata alla romanza ungherese dei primi del settecento all'univesità Tumminelli di Jerago con Orago. E voi? Che credenziali avete? In ogni caso mi ci pulisco il culo.
Da giovane volevo diventare un bassista punk, poi mi han detto che avrei dovuto imparare almeno 4 note e allora ho preferito diventare un critico che è più facile e puoi dire qualsiasi cagata che tanto puoi rimangiartela il giorno dopo. Molti mi consideranoun tipo scontroso, non è vero, è che riesco a legare solo con persone che siano al mio stesso livello: Vittorio Sgarbi, Massimo D'Alema, Renato Brunetta e Kanye West. Dovreste vedere quanto divertimento durante le nostre serate, anzi no, non potete vederle, non siete un cazzo di nessuno.
Perchè io che son così dotato mi abbasso a parlare del festival di Sanremo? Perchè sono un cagamillimetri su tutto e poi voglio diventare il nuovo Alfonso Signorini, però senza il suo difetto: la calvizie.

Chiaramente non parlerò di quelli che non contan un cazzo, parliamo solo dei vincitori:
Terzo Classificato: Nino D'Angelo "Jammo Ja": grande interpretazione della prima canzone in dialetto della storia del festival. Standing ovation: nessuno ha capito un cazzo, Borghezio a casa piange
commosso: in pochi minuti di canzone Nino è riuscito a convincere tutta Italia a votare Lega Nord, si formano spontaneamente delle ronde padane a Reggio Calabria e le mamme di Catania corrono a
preparare la Caseoula per i loro bimbi. "Nuie simmo ‘a casa de vase e ‘d carezze/Ma fa nutizia sultanto ‘a munnezza/Cu sta mafia cu ‘o mandolino", traduzione: perchè fa notizia solo il male, quando
siamo la casa dei baci e delle carezze?!? Ha ragione, dovreste vedere quanti baci e carezze si danno i Casalesi.
Secondi classificati: Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici "Italia amore mio": premio postumo a Mino Reitano, infatti la sua "Italia" in confronto a questa era il dolce stil novo. Emanuele
Filiberto riesce a non ridere cantando "Io credo nelle tradizioni/di un popolo che non si arrende/e soffro le preoccupazioni/di chi possiede poco o niente". Quando parliamo male della nostra
repubblica dovremmo pensare che potevamo avere lui come re...anche se sculetta mica male, l'ho visto a ballando con le stelle.
Vincitori: Nomadi e Irene Fornaciari "Il mondo piange": non lasciatevi ingannare, finalmente una canzone che parla di qualcosa che ci accomuna tutti: le scoregge. La canzone parla dell'amore innato
per le proprie: "Nell’aria c’è qualcosa che come non so/Rende d’oro l’anima e cadono coriandoli", il dolore quando è ancora imprigionata: "Uhh l’amore santo/L’amore in me! Eh eh" e poi la bellezza
della liberazione: "Che suono fa/Che bel suono fa", infine lo sbigottimento si ha quando si comprende che gli altri non gradiscono: "Ma il mondo piange vorrei sapere perchè/Non capisco perchè il mondo piange". Commovente.

Bene ora scusatemi che devo andare a battibeccare con Platinette, anzi no, non scusatemi, faccio il cazzo che mi pare.

1 commento:

  1. Think it over's singer17 febbraio 2010 alle ore 22:36

    Potrei andare con qualsiasi canzone che ho scritto.. sono sicuro che potrei stravincere a Sanremo..

    Think it over singer

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